16:58, Un minuto di silenzio in memoria di Borsellino sulla Via D’Amelio
A Palermo, il 19 luglio alle 16:58, si commemora l’assassinio di Paolo Borsellino e dei suoi agenti di scorta avvenuto 32 anni fa per mano di Cosa Nostra. Sul viale D’Amelio si ferma il tempo, e inizia una cerimonia emozionante dedicata alla memoria delle vittime delle stragi del 1992. Il silenzio è assordante mentre i nomi delle vittime vengono scanditi uno a uno, e si sente il grido “Fuori la mafia dallo Stato”. Il suono della tromba risuona nel luogo della tragedia, mentre la folla commossa ascolta religiosamente gli interventi delle persone che quel giorno hanno perso un pezzo della propria vita. Tra di loro c’è Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, che legge la poesia “Giudice Paolo” scritta in suo onore.
L’atmosfera è carica di dolore e di rabbia, perché nonostante siano passati 32 anni dall’assassinio di Borsellino, la verità su quella terribile giornata sembra ancora lontana. L’autista del giudice, Antonio Vullo, esprime la sua stanchezza nel vedere ogni anno le stesse polemiche e le stesse passerelle politiche. Lui attende ancora che la giustizia sia fatta, ma sa che il cammino da percorrere è ancora lungo. Paparcuri, sopravvissuto all’attentato in cui perse la vita Rocco Chinnici, si unisce al dolore di coloro che non hanno ancora trovato pace per la perdita dei loro cari.
Le tensioni sono palpabili durante la cerimonia, mentre si discute della mancanza di verità e di giustizia. I politici vengono criticati per le loro promesse non mantenute e per le decisioni che sembrano mettere in secondo piano la lotta alla mafia. Borsellino, se fosse ancora vivo, sarebbe deluso nel vedere quante strade e murales sono stati dedicati a lui, ma senza che la verità venga finalmente rivelata. La lotta contro la mafia è ancora lunga, e la memoria di Borsellino continua a ispirare coloro che credono nella giustizia e nella verità.
Il tempo sembra non aver scalfito la rabbia e il dolore delle persone presenti alla cerimonia. Ognuno di loro porta con sé il peso di un lutto che sembra non avere fine, e la speranza che un giorno la verità verrà finalmente alla luce. La voce di coloro che hanno perso i propri cari risuona tra le mura del luogo della strage, e il silenzio che segue è eloquente. Le lacrime e gli applausi si mescolano nel ricordo di chi non c’è più, ma che continua a vivere nei cuori di coloro che non dimenticano.
La lotta contro la mafia continua, e la memoria di Borsellino e dei suoi eroici colleghi vive ancora nei cuori di coloro che non si arrendono. La cerimonia di commemorazione si conclude con la promessa di non dimenticare mai, e di continuare a lottare per la verità e per la giustizia. Ogni anno, il 19 luglio, si ripete lo stesso rito di commemorazione, nella speranza che un giorno la verità verrà finalmente alla luce.