23 nuovi infermieri laureati presso l’Università di Roma Tor Vergata grazie al Bambino Gesù
Ventitre giovani infermieri laureati hanno ricevuto le pergamene del Corso di laurea in Infermieristica e Infermieristica pediatrica presso l’Auditorium “Valerio Nobili” dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù a Roma. La cerimonia si è svolta alla presenza del rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Nathan Levialdi Ghiron, e del presidente del Bambino Gesù, Tiziano Onesti.
La Scuola delle professioni sanitarie “Pier Giorgio Frassati” è nata nel 1960 grazie alle Suore Figlie della carità di San Vincenzo dè Paoli. Inizialmente dedicata alla formazione delle Vigilatrici d’infanzia, dal 2000 ospita i corsi di laurea in Infermieristica e Infermieristica Pediatrica in convenzione con l’Università Tor Vergata, oltre a vari corsi di Perfezionamento e Master di I Livello. L’obiettivo è formare professionisti con una preparazione scientifica, tecnica, umanistica ed etica orientata alla cura dei più piccoli e fragili.
Finora la Scuola ha formato 2195 professionisti, di cui 1544 vigilatrici d’infanzia (dal 1960 al 1998) e 651 laureati in Infermieristica e Infermieristica Pediatrica. L’accordo firmato durante la cerimonia di consegna delle pergamene rientra nelle attività di collaborazione tra l’Università e la Scuola “Pier Giorgio Frassati” iniziata nel 2000.
Alcuni progetti futuri includono la prevenzione del bullismo e cyberbullismo tramite formazione agli studenti delle scuole medie da parte degli studenti del terzo anno dei corsi di laurea per infermieri. Nathan Levialdi Ghiron sottolinea l’importanza della sinergia tra l’Università di Roma Tor Vergata e le strutture come il Bambino Gesù per la crescita e lo sviluppo dei valori fondanti dell’Ateneo.
Il presidente del Bambino Gesù, Tiziano Onesti, sottolinea l’importanza dell’empatia e sensibilità nel fornire assistenza infermieristica di qualità, specialmente in un contesto pediatrico come quello dell’ospedale. Gli infermieri formati presso il Bambino Gesù mostrano un alto senso di appartenenza e dedizione, essenziali per una buona integrazione nel mondo del lavoro e il miglioramento delle pratiche assistenziali.
La firma della convenzione rappresenta una nuova sfida per sviluppare un’integrazione sempre più stretta tra università e territorio, con particolare attenzione alle fasce più deboli attraverso interventi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria delle patologie. Il coinvolgimento dei giovani infermieri nella ricerca clinica e nell’identificazione di nuovi trattamenti contribuisce al miglioramento costante delle pratiche di assistenza.