27 anni fa la scomparsa di Lady Diana: il gioielliere Repossi ricorda un “mito che incuteva timore a chi ne era intimorito”

27 anni fa la scomparsa di Lady Diana: il gioielliere Repossi ricorda un “mito che incuteva timore a chi ne era intimorito”

Il 31 agosto di 27 anni fa moriva a Parigi la principessa Diana in un incidente d’auto. Il gioielliere Alberto Repossi, autore del libro “Il Gioielliere della principessa”, ricorda l’ultima estate di Lady Diana e la creazione del suo ultimo anello. L’artista rivela dettagli sulle indagini di Scotland Yard e l’attività della Maison Repossi con la Fondazione Princesse Diana per preservare il suo ricordo. Repossi ha rifiutato sfruttamenti commerciali legati alla tragedia, mostrando rispetto per l’icona mondiale. La verità deposta dagli interrogatori ha segnato profondamente il gioielliere, mostrando la complessità dietro la leggenda di Lady Diana.

L’ultimo anello della principessa Diana: la verità del gioielliere

Il 31 agosto di 27 anni fa moriva a Parigi in un incidente d’auto la principessa Diana. In “Il Gioielliere della principesse”, il gioielliere Alberto Repossi racconta di aver creato l’ultimo anello per Lady Diana e di come sia rimasto colpito dalla sua personalità. Dopo l’incidente, Repossi ha vissuto un’avventura che lo ha portato al centro delle indagini di Scotland Yard.

Durante l’ultimo incontro con Lady Diana a Saint Tropez, Repossi ricorda che lei era serena, mentre Dodi sembrava più emozionato di lui. Dopo la consegna dell’anello, Repossi è stato contattato dal tabloid britannico The Sun che aveva saputo dal gioiello attraverso la compagnia assicurativa dei Lloyds. Questo evento ha segnato l’inizio di una serie di eventi che hanno coinvolto Repossi in indagini e inchieste.

Dopo la morte di Lady Diana, Repossi ha preso l’impegno del riserbo e ha cercato di gestire la situazione con discrezione. Anche se la Polizia francese non sa dove sia finito l’anello dopo l’incidente, Repossi ha mantenuto il rispetto per la principessa bloccando la produzione e la distribuzione dell’anello. Ha rifiutato molte proposte di collaborazione per non lucrare sulla tragedia.

Nonostante i ripetuti interrogatori di Scotland Yard, Repossi ha mantenuto la propria integrità e ha continuato a collaborare con la Fondazione Princesse Diana per proteggere l’immagine della principessa. La sua esperienza con la famiglia reale e con la tragedia di Lady Diana lo ha segnato profondamente, ma ha sempre cercato di agire con rispetto e discrezione.

Il ricordo della Principessa Diana, 27 anni dopo la sua morte

Alberto Repossi, il gioielliere che creò l’ultimo anello di Lady Diana, ricorda con dolore il modo in cui la principessa è stata progressivamente dimenticata nel corso degli anni dopo la sua tragicza scomparsa a Parigi nel 1997. Repossi sottolinea come Diana, pur essendo un’icona e un mito, abbia subito un lento processo di oscuramento per cercare di cancellarne l’ombra che gettava su coloro che ne soffrivano la presenza.

Durante l’ultima estate della principessa del Galles, Repossi ebbe modo di incontrare Lady Diana a Saint Tropez. Descrive la principessa come bella e serena, seppur non raggiante, mentre era Dodi ad essere particolarmente emozionato durante la progettazione dell’anello. La tensione venne stemperata con scherzi leggeri, ma la tragedia che si sarebbe consumata poche settimane dopo fu devastante per tutti coloro coinvolti.

Dopo l’incidente, Repossi si trovò al centro delle indagini di Scotland Yard e delle indagini francesi e britanniche sulle circostanze della morte di Lady Diana. Nonostante ciò, il gioielliere ha sempre mantenuto il riserbo sulle vicende personali della principessa, dimostrando rispetto e sensibilità verso la tragedia che ha coinvolto Diana e il mondo intero.

La Maison Repossi, pur avendo lavorato per molte corti reali e rinomati imprenditori, è sempre stata legata al rispetto e alla collaborazione con la Fondazione Princesse Diana, operando per contrastare lo sfruttamento a fini di lucro dell’immagine della principessa e delle copie non autorizzate dei suoi gioielli. Anche a distanza di anni, Repossi continua a ricordare con raccapriccio il dolore che provò al risveglio della notizia della morte di Lady Diana quella tragica mattina del 31 agosto.

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