Strage di civili in Siria, colpita una scuola-rifugio: morti 33 civili

Strage di civili in Siria, colpita una scuola-rifugio: morti 33 civili

Almeno 33 civili sono morti in un raid della coalizione a guida Usa su una scuola-rifugio che ospita sfollati.

Lo denuncia l’Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che il bombardamento è avvenuto all’alba di martedì.

Il raid sarebbe avvenuto la notte scorsa sulla cittadina di Mansura, nell’ovest della provincia di Raqqa.

Alcuni testimoni affermano di aver visto estrarre da sotto le macerie 33 corpi senza vita e due feriti.

Nella scuola avevano trovato alloggio temporaneo una quarantina di famiglie fuggite dai combattimenti in altri villaggi della provincia di Raqqa.

Truppe speciali americane sono state schierate oggi sul fronte di Raqqa, la roccaforte del Daesh in Siria. Lo riferisce la televisione panaraba Al Jazira citando fonti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, il gruppo di attivisti vicino all’opposizione siriana con sede in Gran Bretagna.

 

Oltre 100 civili uccisi dalla Coalizione in 2 settimane

Secondo un bilancio dell’Ondus, salgono così ad almeno 116, tra i quali 18 minori, i civili uccisi in bombardamenti compiuti dalla Coalizione a guida Usa dall’8 marzo scorso nella provincia di Raqqa a sostegno dell’avanzata delle milizie curde alleate del Pkk turco verso la roccaforte del Daesh in Siria.

Summit a Whashington

Oggi a Washington si apre tra misure di sicurezza eccezionali il summit della coalizione globale anti Isis guidata dagli Stati Uniti, con la partecipazione di 68 tra Paesi e organizzazioni internazionali. L’Italia è rappresentata dal ministro degli esteri Angelino Alfano, che richiamerà l’attenzione sulla priorità della Libia.

Interverrà anche il capo della diplomazia europea Federica Mogherini. Il vertice sarà aperto dal segretario di stato Rex Tillerson e dal premier iracheno Haider al-Abadi. Presente anche il capo del Pentagono James Mattis. L’obiettivo e’ fare il punto sull’offensiva contro l’Isis e discutere come rafforzare la campagna contro il Califfato, accelerando anche la liberazione di Mosul

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