#365giornisenzaGiulio: la commemorazione di Amnesty a La Sapienza
Roma, Piazzale Aldo Moro, Università degli Studi La Sapienza. Sono passati 365 giorni dalla scomparsa e successiva morte di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano rapito, torturato e ucciso ad al Cairo, in circostanze misteriose.
Per ricordarlo, Amnesty Italia ha promosso la giornata di mobilitazione #365giornisenzaGiulio per continuare a chiedere la verità sul brutale omicidio.
“Sembra quasi che il massimo che si possa ottenere dal Cairo è che sia coinvolto qualcuno con una divisa”, ha puntualizzato Noury, ricordando che in Egitto ci sono “centinaia di persone scomparse, cosi’ come accadeva in America Latina negli anni ’70-’80”. A proposito dei numerosi lati ancora oscuri della vicenda, “in nove giorni – si e’ interrogato Noury – di quante persone c’e’ bisogno per trasferire una persona da un luogo all’altro di detenzione, per torturarlo in quel modo selvaggio e professionale, per ucciderlo, portare via il corpo e farlo ritrovare accidentalmente? Di tante persone. E quante persone poi hanno dovuto depistare o coprire?”. Il potavoce di Amnesty Italia ha ribadito che il caso di Giulio Regeni “segue lo schema di migliaia di sparizioni, detenzioni segrete e torture selvagge”. “Si rimane fermi facendo gli equilibristi tra i due estremi, verità per Giulio da una parte e buoni rapporti con l’Egitto dall’altra”, ha avvertito Noury. “Dopo il ritiro dell’ambasciatore non c’e’ stato neanche più un provvedimento” da parte del governo italiano. Sulla collaborazione dell’Egitto e il recente annuncio di ricevere gli esperti italiani e tedeschi per analizzare le immagini delle telecamere a circuito chiuso, Noury ha ricordato che “e’ una cosa la la procura di Roma ha chiesto otto mesi fa, e dopo un anno dobbiamo solo sperare che ci sia ancora qualcosa”. Per Noury l’Italia “non deve rimandare l’ambasciatore” al Cairo e deve cercare di “organizzare una pressione internazionale anche attivando i canali delle Nazioni Unite”. Bisogna “far vedere che c’e’ una preoccupazione verso l’Egitto sul tema dei diritti umani”. “In Italia – ha ricordato – abbiamo esperienze di campagne per la verità che sono durate decenni e vanno ancora avanti. Se si abbatte quel muro di impunita’ e di depistaggi sul caso di Giulio si apriranno scenari per cui sara’ possibile chiedere all’Egitto verità su tutte le persone scomparse. Questa e’ una campagna per i diritti umani in Egitto. Non bisogna fare di Giulio un vessillo nazionalista, ma bisogna lavorare tutti insieme perché attraverso la risoluzione della sua vicenda tragica si arrivi ad un miglioramento complessivo della situazione dei diritti umani in Egitto.
Tantissimi gli studenti, i giovani, i professori, che hanno lasciato libri, esami, appunti e ansie per un giorno e sono accorsi a manifestare alla Sapienza affinché sia fatta verità sul caso.
Sul palco si sono susseguiti in molti: il rettore Eugenio Gaudio, Giuseppe Giulietti, presidente della federazione nazionale della stampa italiana, il giornalista Erri De Luca.
ph: Livia Giustiniani
ph: Livia Giustiniani
Anche le cariche più alte del governo hanno espresso il loro cordoglio.
“Un anno dall’orribile uccisione di Giulio Regeni. Vicinanza alla famiglia. Impegno con la magistratura per ottenere #veritapergiulioregeni”. Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nell’anniversario della scomparsa del ricercatore friulano.
Un anno dall’orribile uccisione di Giulio Regeni. Vicinanza alla famiglia. Impegno con la magistratura per ottenere #veritapergiulioregeni
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 25 gennaio 2017
Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha sentito questa mattina i genitori di Giulio Regeni. A Paola e Claudio Regeni il premier ha confermato la vicinanza del governo ed espresso fiducia nel lavoro che sta facendo la magistratura italiana, auspicando ulteriori passi avanti sulla via dell’accertamento della verità.
Anche il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha affidato a Twitter il suo pensiero: “Un anno dopo la stessa tristezza e dolore. #veritapergiulioregeni: continuiamo a cercarla. Non ci accontenteremo di nient’altro che la verità”, ha scritto.
Un anno dopo la stessa tristezza e dolore.#veritapergiulioregeni: continuiamo a cercarla.Non ci accontenteremo di nient’altro che la verità.
— Angelino Alfano (@angealfa) 25 gennaio 2017
“Ai familiari rinnovo, a nome di tutti gli italiani, sentimenti di vicinanza e sostegno – spiega il Capo dello Stato in una dichiarazione -. Nel rendere omaggio alla memoria di Giulio e nel ricordare la sua giovane vita spezzata, chiediamo la collaborazione più ampia ed efficace affinché i colpevoli vengano assicurati alla giustizia” ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.