38 feriti in guerriglia post-derby a Genova

38 feriti in guerriglia post-derby a Genova

La sera dopo il derby di Coppa Italia a Genova si è trasformata in una scena di guerriglia, con ultras provenienti dai due lati dello stadio che hanno cercato di scontrarsi, ma sono stati fermati dalle forze dell’ordine. I tafferugli sono scoppiati nel quartiere di Marassi, con la polizia che ha dovuto intervenire con idranti e lacrimogeni. Il bilancio finale è di 38 feriti e tre persone arrestate. Il clima tra gli ultras era già teso da tempo e recentemente c’erano stati più tentativi di scontro. La situazione è ancora sotto osservazione e le indagini continuano.

Serata di guerriglia a Genova dopo il derby di Coppa Italia

La serata di guerriglia a Genova ha avuto luogo dopo il derby di Coppa Italia vinto dalla Sampdoria ai calci di rigore. Centinaia di ultras delle rispettive fazioni sono usciti dallo stadio Luigi Ferraris prima della fine del match con l’intenzione di scontrarsi. Tuttavia, grazie all’imponente dispositivo di sicurezza delle forze dell’ordine, contatti diretti sono stati impediti. Si sono verificati diversi tafferugli nel quartiere di Marassi, con la polizia che ha utilizzato idranti e lacrimogeni per disperdere i tifosi armati di caschi e bastoni. Alcuni tifosi hanno dato vita a barricate coi cassonetti dati alle fiamme, causando danni e feriti.

Il bilancio finale è di 38 feriti, tra cui poliziotti, carabinieri e tifosi. Nessuno è in pericolo di vita, ma le prognosi per alcuni sono serie. Attualmente, tre persone sono state arrestate, due giovani marsigliesi e un ultras sampdoriano. Le indagini sono in corso e potrebbero portare ad ulteriori arresti. Il clima teso tra ultras era già palpabile da mesi, con diversi tentativi di scontri diretti. Durante il derby, l’esposizione degli striscioni blucerchiati rubati agli Ultras Tito Cucchiaroni ha ulteriormente esacerbato gli animi.

La situazione è stata monitorata da forze dell’ordine e commercianti che hanno deciso di chiudere i negozi in anticipo per evitare ulteriori scontri. Il segretario generale SAP ha sottolineato la gravità delle situazioni e l’importanza di un approccio più severo contro chi utilizza violenza e resistenza. Il DDL sicurezza, attualmente in esame al Senato, potrebbe portare a sanzioni più severe per gli autori di episodi come quello avvenuto a Genova. La tensione rimane alta e l’attenzione sul fronte dell’ordine pubblico è massima.

Guerriglia a Genova dopo il derby di Coppa Italia

La città di Genova è stata teatro di una violenta serata di guerriglia dopo il derby di Coppa Italia vinto dalla Sampdoria ai calci di rigore. Centinaia di ultras delle rispettive fazioni si sono scontrati nei pressi dello stadio Luigi Ferraris, ma grazie all’imponente dispositivo di sicurezza delle forze dell’ordine, i contatti diretti sono stati evitati. Tafferugli e scontri sono scoppiati nel quartiere di Marassi, con la polizia costretta ad utilizzare idranti e lacrimogeni per disperdere i tifosi armati di caschi e bastoni. Numerosi feriti sono stati registrati, tra cui 15 poliziotti, 11 carabinieri e 12 tifosi, con prognosi anche serie.

Le autorità hanno fatto sapere che al momento sono tre le persone arrestate, tra cui due giovani marsigliesi e un ultras sampdoriano di 50 anni. Le indagini sono in corso e le immagini delle telecamere di sorveglianza potrebbero portare ad ulteriori arresti. Il segretario generale del SAP ha denunciato gravi ferite tra i colleghi e ha espresso la necessità di approvare il DDL sicurezza per sanzionare coloro che usano violenza e resistenza contro le forze dell’ordine.

Il clima tra ultras era già teso da mesi e gli animi si erano ulteriormente accesi dopo che gli striscioni blucerchiati rubati sono stati esposti nella Gradinata Nord. Gli scontri tra le fazioni avevano visto diversi tentativi di confronto diretto, portando il quartiere sotto assedio e costringendo i commercianti a chiudere i negozi in anticipo. La situazione rimane critica e l’attenzione sul fronte dell’ordine pubblico rimane alta, mentre le autorità continuano a monitorare da vicino la situazione in città.

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