45 anni dopo, la famiglia di Nadia Chiarello continua ad aspettare la verità sulla sua morte e la riesumazione del suo corpo

45 anni dopo, la famiglia di Nadia Chiarello continua ad aspettare la verità sulla sua morte e la riesumazione del suo corpo

Il corpo di Nadia Chiarello, ritrovato senza vita dopo nove giorni di scomparsa nel 1979, è stato riesumato a distanza di 45 anni. La sorella Barbara ha sempre creduto che si trattasse di omicidio, non di incidente come archiviato. Il criminologo Genovese ha sollevato dubbi sull’autopsia e sugli orari dell’incidente, sospettando un omicidio occultato. La famiglia, dopo anni di dolore, ha accolto con sorpresa la riesumazione come una speranza di verità. Il prossimo passo sarà un nuovo esame autoptico per cercare risposte a un caso rimasto irrisolto per decenni.

Le nuove indagini sulla morte di Nadia Chiarello

Nadia Chiarello, una giovane di diciassette anni, venne ritrovata senza vita dopo nove giorni di scomparsa, sepolta in una buca nella neve vicino al suo luogo di lavoro a Chiampo, provincia di Vicenza. Dopo più di 45 anni, il corpo è stato riesumato su richiesta della famiglia, che non ha mai accettato l’archiviazione del caso come omicidio colposo.

L’ipotesi di un accidente stradale è stata messa in discussione dagli inquirenti dopo che il criminologo Edoardo Genovese ha evidenziato delle incongruenze nell’autopsia. Il fatto che nessuno abbia assistito all’evento e che il corpo sia stato ritrovato solo dopo una settimana solleva dubbi sull’accaduto.

La decisione di approfondire le indagini è stata accolta con sorpresa e felicità dalla famiglia Chiarello, che ha sempre sostenuto la tesi di un omicidio. Il nuovo esame autoptico potrà finalmente fornire risposte concrete su quanto accaduto quella tragica giornata di gennaio del 1979.

Il criminologo e l’avvocata incaricati delle indagini stanno seguendo da vicino il caso, ascoltando testimoni anziani e procedendo con la riesumazione del corpo. La speranza è quella di dare una verità storica e giustizia a Nadia, che per troppo tempo è stata dimenticata e sepolta nel silenzio.

Riesumazione del corpo di Nadia Chiarello: alla ricerca della verità dopo 45 anni

Il caso della morte di Nadia Chiarello, avvenuta nel 1979 a soli diciassette anni, è stato per lungo tempo considerato un cold case, un mistero irrisolto. Tuttavia, la determinazione della sua famiglia, in particolare della sorella Barbara, ha portato alla riesumazione del corpo della giovane il 20 settembre scorso. Questa decisione è stata presa dopo anni di convinzioni da parte di Barbara, che ha sempre sospettato che la morte della sorella non fosse un incidente, ma un omicidio.

Il criminologo Edoardo Genovese, incaricato di indagare sul caso insieme all’avvocata Chiara Parolin, ha sollevato diversi dubbi riguardo alla dinamica dell’incidente. Il corpo di Nadia non presentava fratture significative e alcune circostanze, come la posizione del maglione sotto i suoi glutei, pongono interrogativi sulla teoria dell’incidente stradale. Inoltre, gli orari riportati dagli inquirenti non coincidono con le testimonianze delle persone che hanno visto Nadia poco prima della presunta ora dell’incidente.

La famiglia Chiarello ha accolto con sorpresa e felicità la notizia della riesumazione, dopo anni di lotta per avere giustizia. La madre di Nadia, Iole, ha finalmente visto la possibilità di scoprire la verità sulla morte della figlia dopo tanto tempo. Ora, il prossimo passo sarà un nuovo esame autoptico eseguito da esperti incaricati dalle parti coinvolte, nella speranza di ottenere finalmente delle risposte concrete su quello che è stato un mistero per decenni.

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