50 anni dopo la strage fascista di Piazza Loggia: ricordiamo i nomi delle vittime

50 anni dopo la strage fascista di Piazza Loggia: ricordiamo i nomi delle vittime

Il 28 maggio 1974, in Piazza della Loggia a Brescia, si verificò un terribile attentato durante una manifestazione antifascista. Un ordigno esplose in un contenitore della spazzatura, causando otto morti e circa cento feriti. Questo evento si inserì in un contesto di estremismo politico noto come gli “anni di piombo”, che portarono a diversi atti terroristici in Italia.

Il giorno prima dell’attacco, un messaggio dell’Ordine nero-Gruppo Anno zero-Briexien Gau annunciava attentati contro esercizi pubblici per ricordare la morte di un giovane militante di estrema destra, Silvio Ferrari. Questo fatto aveva destato commozione a Brescia, portando alla manifestazione del 28 maggio.

Il lungo processo giudiziario relativo a questa strage durò ben 43 anni, con diverse fasi istruttorie e di giudizio. Il primo processo, noto come “processo Buzzi”, portò alla condanna di Ermanno Buzzi e Angelino Papa per la strage, ma in appello tutti gli imputati furono assolti per mancanza di prove.

Il secondo processo, detto “processo Ferri”, vide il proscioglimento di tutti gli imputati, mentre il terzo processo agli “ordinovisti” condannò Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte per la strage. Gli esecutori materiali non sono mai stati identificati e non ci furono condanne per i depistaggi attuati dal SID.

Le vittime di quel tragico giorno erano otto persone con storie diverse, come la maestra Giulia Banzi, l’insegnante Livia Bottardi, gli insegnanti Alberto Trebeschi e Clementina Calzari, l’ex calciatore Bartolomeo Talenti, l’operaio Euplo Natali, l’insegnante Luigi Pinto e l’ex partigiano Vittorio Zambarda.

Ognuna di queste vite è stata spezzata brutalmente dagli attentatori, lasciando un segno indelebile nella storia di Brescia e dell’Italia.

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