Categories: Cronaca

64° suicidio al carcere di Biella: Detenuto si impicca

A Roma, una clamorosa evasione ha avuto luogo nella Capitale: due detenuti sono riusciti a fuggire dal carcere romano di Rebibbia, precisamente dal complesso della Terza Casa, dopo aver seghettato le sbarre e calandosi con delle lenzuola. La fuga, scoperta all’alba di mercoledì 10 febbraio, sarebbe avvenuta dopo gli ultimi controlli delle guardie carcerarie nelle celle, nella tarda serata di martedì, intorno alle 23.

La notizia dell’evasione è stata un duro colpo per le autorità carcerarie, che stanno indagando per capire come i detenuti siano riusciti a organizzare e portare a termine la fuga. La sicurezza dei detenuti e la protezione della comunità sono le principali preoccupazioni in situazioni del genere.

Nel frattempo, altrove in Italia, emergono altre tragedie legate al sistema carcerario. A Biella, un detenuto si è impiccato presso la Casa Circondariale, nonostante i tentativi di soccorso. Con 55 anni e origini albanesi, è diventato il 64esimo detenuto suicida dall’inizio dell’anno, a cui vanno aggiunti anche i 7 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita.

La Uilpa Polizia Penitenziaria ha sollevato l’attenzione sul crescente numero di suicidi nelle carceri italiane, denunciando la mancanza di interventi efficaci da parte del governo per affrontare la situazione. L’indifferenza verso queste tragedie è preoccupante, e il numero di morti evitabili in carcere continua a salire in modo allarmante.

La situazione nelle carceri italiane è diventata insostenibile, con detenuti costretti a vivere in condizioni degradanti e senza un supporto adeguato per affrontare i problemi di salute mentale. È essenziale che il governo prenda provvedimenti urgenti per migliorare le condizioni di vita all’interno delle carceri e garantire un trattamento umano e rispettoso per tutti i detenuti.

L’evoluzione dei casi di evasione e suicidio nelle carceri è un campanello d’allarme sullo stato del sistema penitenziario italiano, che necessita di una riforma profonda e immediata per proteggere la vita e la dignità di tutte le persone coinvolte. È urgente agire per prevenire ulteriori tragedie e assicurare il rispetto dei diritti umani in un contesto così delicato e problematico.

Le autorità carcerarie e il governo devono prendere sul serio la crisi in atto per garantire la sicurezza e il benessere dei detenuti, riducendo il rischio di tragedie e migliorando le condizioni nelle carceri. È fondamentale agire con determinazione e responsabilità per affrontare le sfide legate al sistema penitenziario e assicurare un futuro più sicuro e umano per tutti coloro che sono coinvolti in questo contesto complesso e difficile.

Redazione

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