Migranti, in Italia l’80% sono irregolari
Procedura di infrazione contro Roma e Atene sulla registrazione e la raccolta delle impronte digitali dei migranti, la notizia arriva da Bruxelles. Inoltre, secondo il dossier presentato, la stragrande maggioranza dei migranti che arrivano in Italia – ben «l’80%» circa secondo l’ultima stima diffusa dal commissario Ue Dimitris Avramopoulos – ovvero 4 su 5, sono economici, da considerare come «irregolari», e come tali, secondo la politica europea, da rimpatriare.
L’Ue, avverte Avramopoulos, non ha intenzione di «cambiare i criteri» per aggiungere nazionalità a quelle che già possono beneficiare dei ricollocamenti, cioè, eritrei e siriani. “Se si confronta l’Italia con la Grecia, – continua – vediamo che fino all’80% dei migranti che attraversano il mar Egeo sono profughi, mentre la maggioranza di quelli che arrivano in Italia dal Mediterraneo centrale, anche in questo caso l’80%, sono irregolari”.
ALCUNI DATI
Novembre è stato il mese “record” per i ricollocamenti di richiedenti asilo che comunque non sta dando i risultati sperati. Anche se a Bruxelles novembre viene indicato come «il mese record» per i trasferimenti, quelli dall’Italia sono stati 401, e in tutto, dall’inizio del programma ad oggi, sono stati 1.406, sui 34.953 previsti entro settembre 2017. Finora sono state ridistribuite 8.162 persone, 6.212 dalla Grecia e 1.950 dall’Italia. Per la Ue, gli Stati europei ora devono aumentare i propri sforzi per raggiungere l’obiettivo previsto per settembre 2017 (per l’Italia sono previsti 34.953 trasferimenti). I Paesi che, sia pure con piccoli numeri, hanno accolto i migranti dall’Italia sono Bulgaria, 140; Repubblica Ceca, 20; Estonia, 8; Lituania e Polonia non hanno ancora accolto, ma hanno offerto rispettivamente 60 e 35 posti. Ungheria e Slovacchia non hanno offerto neanche i posti.
Secondo i dati dell’Unhcr solo il 24% dei migranti arrivati in Italia quest’anno giungono dai primi dieci Paesi «refugee-producing». Il primo Paese di provenienza dei migranti è infatti la Nigeria (21%), il secondo l’Eritrea (12%) e a seguire Sudan, Gambia, Costa d’Avorio (7%) e poi ancora Guinea (6%); Somalia, Mali, Senegal (5%) e Bangladesh (4%).
Intanto a Genova e in Liguria è allarme posti. Ne mancano circa 300 e i migranti, per lo più irregolari, dovrebbero essere collocati nei Comuni della provincia genovese. Parlamento e Consiglio europea hanno trovato una bozza di accordo sul meccanismo per la sospensione dell’esenzione dei visti.
Sul dossier è prevista una nuova discussione presso il consiglio dei ministri Ue dell’Interno, dove per l’Italia sarà presente il sottosegretario Domenico Manzione. Ma il grosso della partita sarà al vertice dei leader del 15 dicembre. La Commissione Ue spinge per chiudere il dossier, così divisivo, prima dei negoziati sulla Brexit, di marzo. E in pressing per la chiusura sono anche Berlino e Parigi, che non vogliono trovarsi a discutere della questione in piena campagna elettorale.