Il Napoli si rilancia a Verona nel segno di Osimhen

Il Napoli si rilancia a Verona nel segno di Osimhen

VERONA – Il Napoli rialza la testa dopo il ko contro il Milan e sbanca il Bentegodi battendo per 2-1 il Verona.

Spalletti torna a sorridere grazie a un quanto mai cinico Victor Osimhen, autore di una doppietta.

A Tudor invece non basta l’incornata di Faraoni nel finale per tentare la rimonta.

Partenza piuttosto timida dei padroni di casa che faticano a trovare sbocchi con i propri fantasisti.

Ne approfittano gli ospiti che sfruttano le fasce, soprattutto quella destra che propizia la rete del vantaggio al minuto 14: Politano scatta verso il fondo, crossa con il piede debole e trova Osimhen, il quale anticipa tutti e mette a segno il quarto gol di testa del proprio campionato.

E’ ancora Napoli nei minuti a seguire, schiacciando l’Hellas nella metà campo avversaria.

Al 22′ solo un miracolo di Montipò salva Tudor dallo 0-2: conclusione mancina di Fabian Ruiz e riflesso felino dell’estremo difensore.

Al 29′ invece è ancora Osimhen a cercare la doppietta personale, ma questa volta il suo tiro da posizione ghiotta si spegne sul fondo tra i fischi del Bentegodi.

Le occasioni tardano ad arrivare per gli scaligeri, non per il Napoli che con Fabian Ruiz non è fortunato: il tiro a giro dello spagnolo è fuori di qualche centimetro al 40′.

A inizio ripresa Osimhen e Ospina subiscono due colpi duri, rispettivamente alla spalla e alla mano, ma stringono i denti e restano sul terreno di gioco.

Seppur un pizzico dolorante, il nigeriano non smette di fare la differenza e firma il raddoppio andando a esultare sotto la curva presidiata dai propri tifosi: bella imbucata di Di Lorenzo e tap-in vincente dell’ex Lille al 71′.

A una delle prime nitide chance però il Verona accorcia.

Lo fa con Faroni, al 77′, con un colpo di testa perfetto su servizio di Tameze.

Le speranze dei padroni di casa si spezzano però poco dopo, al momento dell’espulsione di Ceccherini, già ammonito e ingenuo a colpire il pallone di mano all’83’.

Nel finale cartellino rosso anche per Faraoni, autore di proteste veementi al triplice fischio.

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