David di Donatello, testa a testa tra Sorrentino e Mainetti
ROMA – Sedici candidature a testa ai David diDonatello per “E’ stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino e“Freaks out” di Gabriele Mainetti.
A seguire “Qui rido io” con 14nomination, Ariaferma e Diabolik con 11 ciascuna.
Il David di Donatello fa 67 e, per l’occasione, si regala il ritorno a Cinecittà.
La cerimonia di premiazione, che andrà in onda martedì 3 maggio in prima serata su Raiuno, si svolgerà proprio in quegli studi che hanno fatto la storia del cinema e che ancora oggi ospitano produzioni nazionali e internazionali.
«Si tratta di una scelta non solo risarcitoria per quello che il cinema ha vissuto nell’ultimo biennio a causa della pandemia – spiega il direttore di Raiuno Stefano Coletta – Come dice Wim Wenders, “i grandi film cominciano quando uno è uscito dalla sala”».
E, per questo, uno degli obiettivi che la serata si pone è proprio quello di invogliare gli spettatori a tornare nelle sale: «Al cinema il film dà tutt’altre emozioni anche se a casa lo guardi su televisori di ultima generazione.
Lo dico sempre anche a mio figlio che l’altro giorno, grazie alle nuove norme, ha potuto anche mangiare nuovamente i pop corn mentre guardavamo il film».
Conti, che nella serata del 3 maggio sarà affiancato da Drusilla Foer, è alla sua settima edizione del David: «Ricordo le prime a Cinecittà che davano proprio il senso dell’evento.
Proprio come dovrà essere questa, con il tappeto rosso e l’arrivo dei protagonisti».
E Drusilla? «E’ un onore dividere il palco con lei, grande nobildonna senese.
Insieme cercheremo di portare ironia, leggerezza ed eleganza in una serata dove viene celebrato il cinema.
Andremo soprattutto a braccio ma prometto che non farò battute sulle acconciature dei presenti e nessuno mi tirerà un cazzotto!».
Dal canto suo Drusilla Foer si dice «onoratissima e felice.
Mi si accende il cuore quando si riaprono i luoghi di cultura, creatività e, quindi, di civiltà e libertà come il cinema e il teatro e tutti i luoghi in cui si può esprimere un contenuto.
Questo ci salva dall’orrore che ci circonda».
Lei, aggiunge, ama molto il cinema: «A casa mia venivamo portati spesso a vedere i film e, dopo questi due anni, ci meritiamo di fruire ancora del cinema che è una grande forma di civiltà».
Piera Detassis, presidente e direttrice artistica Accademia del Cinema Italiano Premi David di Donatello, rinnova l’invito a tornare nelle sale e si dice «emozionata per queste candidature, generate dal voto del 91% degli aventi diritto.
Ne esce il cinema dei grandi maestri, dei maestri maturi.
E poi ci sono le sorprese come il film “Aria ferma” di Leonardo Di Costanzo che non è un esordiente ma che ora si afferma».
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