Covid, in calo incidenza settimanale e occupazione intensive
April 17, 2020, Roma, Roma, Italy: The collection of swab samples by medical staff in a drive-in testing center in Roma to check the Coronavirus (Covid-19).
Health workers are dressing with protective suits.
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The Italian Government is still adopting the measure of a national lockout by closing all activities, except for essential services in an attempt to fight Coronavirus (COVID-19) .
All the city, as all the whole country, is under quarantine and the movement are restricted to the necessary.
(Credit Image: © Matteo Trevisan/ZUMA Wire) (Roma – 2020-04-17, Matteo Trevisan / ipa-agency.
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la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
ROMA – Scende l’incidenza settimanale a livello nazionale: 375 ogni 100.
000 abitanti (13-19 maggio) rispetto ai 458 ogni 100.
000 abitanti (6-12 maggio).
E’ quanto emerge dai dati del monitoraggio della Cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità.
Nel periodo 27 aprile-10 maggio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,89 (range 0,84-0,97), in diminuzione rispetto alla settimana precedente.
L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è al di sotto della soglia epidemica e stabile rispetto alla settimana precedente: Rt=0,84 (0,81-0,87) al 10 maggio rispetto a Rt=0,84 (0,82-0,87) al 3 maggio- Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 3,1% rispetto al 3,4%.
Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 10,9%, rispetto al 12,6%.
Nessuna regione/provincia autonoma è classificata a rischio alto.
Una regione è classificata a rischio moderato a causa di molteplici allerte di resilienza; tutte le restanti regioni/province autonome sono classificate a rischio basso.
Nove riportano almeno una singola allerta di resilienza.
Una regione riporta molteplici allerte di resilienza.
Aumenta leggermente la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% contro il 43%), mentre è sostanzialmente stabile la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (43% contro il 44%).
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-foto Agenzia Fotogramma-