POLITICA-ANM: continua lo scontro infervorito tra i poteri dello Stato
Prima sono arrivate le dichiarazioni da Palazzo Chigi, seguite dalla reazione dell’Associazione Nazionale Magistrati. Oggi, si susseguono i commenti provenienti da diverse posizioni sulle parole pronunciate da Giuseppe Santalucia, presidente dell’ANM.
Sono momenti di grande tensione che si prospettano accesi, non a causa delle temperature, ma a causa della questione che sta crescendo negli ultimi giorni e che vede al centro dello scontro il governo e le toghe, dopo i casi Santanché e Delmastro Delle Vedove.
Dal quotidiano Il Messaggero, arrivano le dichiarazioni del vicepremier Tajani: “Mi limito a dire che trovo strana l’accusa coatta a Delmastro. Il giudice non può diventare un nuovo PM. Proprio per questo, come Forza Italia e come governo, andremo avanti con la riforma della separazione delle carriere, che è uno dei pilastri storici del nostro programma sin dal 1994 ed era un sogno irrealizzato di Berlusconi”.
“Non vedo alcun attacco ai magistrati – precisa Tajani – continueremo con la riforma della Giustizia, che è un impegno preciso preso di fronte agli elettori”. Il governo non cerca vendetta contro i giudici? “Il ministro Nordio è un magistrato, è evidente che nessuno cerca vendetta contro i magistrati – risponde il ministro – il Parlamento crea le leggi, i magistrati le applicano”.
E riguardo al caso Santanchè: “Diamo credito alle parole del ministro e per noi il caso è chiuso – afferma Tajani – È una questione di principio: siamo garantisti, non si è colpevoli fino al terzo grado di giudizio”.
Conte: “Attacchi intollerabili alle toghe”
Le Parole dell’ex Premier
In contrasto con queste posizioni, Giuseppe Conte esprime un’opinione diversa. Secondo il leader del Movimento Cinque Stelle, lo scontro tra il governo e l’ANM sulla giustizia “è un’altra provocazione di un governo inadeguato e pericoloso”. Lo afferma in un’intervista a Qn: “Le dichiarazioni complottiste degli ultimi giorni provenienti da Palazzo Chigi e Via Arenula, con le quali Giorgia Meloni ha sfidato l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, sono una dimostrazione dei tratti reazionari che questo governo ha evidenziato fin dal primo decreto sul rave party. L’attacco alla magistratura per proteggere i suoi ‘fratelli d’Italia’, Delmastro e Santanchè, non è tollerabile”.
L’ex presidente del Consiglio critica aspramente la riforma: “Chiamiamola per quello che è: una controriforma, che non potrà soddisfare le richieste dei cittadini che chiedono la riparazione delle ingiustizie subite. Il centrodestra sta perseguendo un disegno che mina la capacità investigativa e punitiva autonoma della magistratura”.
Foti: “È l’Anm a cercare lo scontro”
Tommaso Foti si schiera sulla stessa linea di Tajani: “Dal comunicato dell’ANM vedo che si cerca uno scontro. Concordo sul fatto che ognuno debba rispettare i ruoli degli altri, ma quando Nordio ha presentato la riforma della giustizia, c’è stata una reazione esagerata basata su indiscrezioni che, francamente, ha poco senso”.Nell’intervista, il capogruppo di Fratelli d’Italia prosegue: “La critica dovrebbe essere reciproca, non esclusiva. Altrimenti un potere sarebbe più potente dell’altro (…) Non è un reato presentare una riforma della giustizia in Parlamento”.
Quando gli viene chiesto se sembra che sia stato Palazzo Chigi con la nota di giovedì su Delmastro e Santanché a innalzare il tono, Foti risponde: “Dire che è sorprendente l’iniziativa di un gip dopo che un pm ha chiesto un proscioglimento non è un reato di lesa maestà” e vede “un’aggressività da parte delle opposizioni che mi lascia molto perplesso: un atteggiamento ossessivo-compulsivo che dovrebbe essere oggetto di studio non in ambito politico, ma in altri settori scientifici”.