Ortoressia: quando l’ossessione per il cibo sano diventa un fanatismo

Ortoressia: quando l’ossessione per il cibo sano diventa un fanatismo

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Il consiglio di “mangiare sano” è spesso ripetuto, soprattutto in televisione, ma cosa implica esattamente? Considerando che ogni corpo è diverso e ha esigenze alimentari individuali, non esistono regole fisse su cosa sia salutare e cosa no. Certo, ci sono alimenti e metodi di cottura che possono essere rischiosi, ma la regola fondamentale è non esagerare e diversificare il più possibile la propria dieta, seguendo i propri gusti senza concentrarsi su una sola categoria di cibo.

L’ortoressia è un disturbo alimentare che porta chi ne soffre a prediligere solo cibi considerati sani per un ideale di salute, eliminando gran parte degli apporti nutrizionali che considera dannosi. Questo comportamento porta a un’ossessione per il mangiare sano, con la persona che si sente superiore e giudica chi mangia in modo diverso, evitando socializzare durante i pasti e pianificando ogni dettaglio del proprio regime alimentare.

Il termine ortoressia deriva dalle parole greche “orthos”, che significa “giusto”, e “orexis”, che significa “appetito”, e indica un eccessivo fanatismo verso il mangiare sano. Chi soffre di ortoressia elimina dalla propria dieta una vasta gamma di alimenti ritenuti nocivi per la salute, anche se molti di essi sono parte di una dieta equilibrata.

Le cause dell’ortoressia non sono ben definite, ma possono essere legate all’aspetto fisico, alle informazioni mediatiche sul cibo e alla tendenza a sviluppare disturbi ossessivo-compulsivi. Gli atleti e i salutisti sono particolarmente a rischio di ortoressia, essendo spinti verso l’idea di seguire una dieta estremamente restrittiva per ottenere il massimo delle performance fisiche.

I sintomi dell’ortoressia includono un’ossessione costante per il cibo, sensi di colpa per eventuali “sgarri”, e la necessità di seguire un regime alimentare rigidamente definito. La cura per l’ortoressia prevede un percorso terapeutico che coinvolge professionisti della salute mentale e della nutrizione, con l’obiettivo di reintrodurre gradualmente alimenti eliminati e lavorare sulle emozioni legate al cibo.

Le testimonianze di persone che hanno sofferto di ortoressia sono importanti per sensibilizzare sulla gravità di questo disturbo, che è ancora poco conosciuto nonostante il numero crescente di casi. Le storie di chi ha vissuto con l’ortoressia evidenziano quanto sia difficile riconoscere il problema e quanto sia importante chiedere aiuto per superarlo.

Jason Wood ha condiviso la sua esperienza con l’ortoressia, trasformandola in una missione per sensibilizzare sul disturbo alimentare, in particolare sull’influenza che ha sugli uomini. Ha scritto un libro, “Starving for Survival: One Man’s Journey With Orthorexia”, per condividere la sua battaglia e incoraggiare altri a chiedere aiuto e riconoscere i propri problemi alimentari.

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