Israele richiede l’evacuazione dei quartieri est di Rafah da parte dei palestinesi
Il 3 maggio 2024 a Gaza, le persone hanno cercato di raccogliere i resti da un edificio distrutto dopo un attacco aereo israeliano nella città di Rafah, nella Striscia di Gaza meridionale. Le autorità sanitarie di Gaza hanno confermato che il bilancio delle vittime palestinesi degli attacchi israeliani è salito a 34.622 persone.
L’esercito israeliano ha iniziato a chiedere ai residenti palestinesi di evacuare i quartieri orientali di Rafah, vicini al confine con Israele, in preparazione di un’offensiva prevista nella zona meridionale della Striscia di Gaza. I civili sono stati istruiti a spostarsi in una zona designata per l’assistenza umanitaria nelle aree di al-Mawasi e Khan Younis.
L’IDF ha cominciato a distribuire volantini nella parte orientale di Rafah, inviando messaggi di testo e facendo chiamate telefoniche per guidare i palestinesi su quali zone devono essere evacuate e i percorsi da seguire per raggiungere la zona di sicurezza. L’ordine di evacuazione riguarda solo alcuni quartieri orientali di Rafah per ora, non tutta la città nel sud di Gaza.
Le autorità militari hanno dichiarato che in accordo con l’approvazione a livello politico, invitano la popolazione, sotto il controllo di Hamas, a evacuare temporaneamente i quartieri orientali di Rafah verso la zona di assistenza umanitaria. La situazione verrà valutata costantemente per garantire la sicurezza dei residenti.
La zona di assistenza umanitaria nelle aree di al-Mawasi e Khan Younis includono strutture ospedaliere da campo e tendopoli per i palestinesi sfollati, con l’IDF che ha confermato di aver inviato recentemente un’importante quantità di aiuti umanitari a Gaza. Il valico di Kerem Shalom verso il sud di Gaza rimane chiuso dopo un attacco missilistico contro le forze presenti nella zona, ma potrebbe essere riaperto dopo ulteriori valutazioni della situazione.
La comunità internazionale sta monitorando da vicino gli sviluppi nell’area e si auspica che la situazione possa risolversi pacificamente e che si trovino soluzioni diplomatiche per porre fine ai conflitti in corso. La priorità rimane la protezione e il benessere della popolazione civile e la cessazione delle violenze.