Arianna Gnutti: Mia figlia ha sviluppato l’anoressia a 9-10 anni e mi ha confessato di voler morire
Uno Mattina ha ospitato Arianna Gnutti, madre di Maria Beatrice, una giovane che ha lottato contro l’anoressia rischiando la vita. La madre, pedagogista e autrice di un libro sulla storia della figlia, ha dichiarato che Maria Beatrice sta molto meglio. Sebbene non sia completamente guarita, ha una socialità normale e un’ottimistica prospettiva sulla vita. Tuttavia, il percorso attraversato è stato un vero inferno.
In Italia ci sono circa 3 milioni di persone che soffrono di disturbi alimentari, ma questa cifra rappresenta solo coloro che sono in cura, mentre il numero reale è molto più elevato. Gli disturbi alimentari sono tra le principali cause di morte, ma fortunatamente sono anche tra quelli da cui è possibile guarire. Riconoscere precocemente i segni dell’anoressia è fondamentale per intraprendere un percorso di cura efficace.
Arianna Gnutti ha rivelato di aver notato i primi segnali di anoressia in Maria Beatrice quando aveva solo 9-10 anni. Un rapporto distorto con il cibo e episodi di bullismo a scuola hanno contribuito a peggiorare la situazione. Nonostante i dubbi e le critiche degli altri, Arianna ha insistito nel cercare aiuto per la figlia.
La situazione è rapidamente peggiorata, portando Maria Beatrice a pesare solo 29 chili e a rischiare la vita più volte. Dopo un lungo e difficile percorso che ha coinvolto tre ospedali diversi, finalmente c’è stato un miglioramento nella condizione della ragazza.
Arianna Gnutti ha evidenziato le gravi difficoltà nell’accesso alle cure per i disturbi alimentari, soprattutto per i bambini. Il sistema sanitario non è adeguatamente attrezzato per fronteggiare questa malattia e spesso mancano le risorse necessarie per garantire una tempestiva e efficace assistenza.
La pedagogista sottolinea l’importanza dell’educazione e della consapevolezza riguardo alle conseguenze psicologiche degli disturbi alimentari, come depressione, ansia, attacchi di panico e autolesionismo. Il suo libro sulla storia di Maria Beatrice vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di affrontare queste malattie in modo adeguato.
Infine, Arianna Gnutti critica l’influenza negativa dei social media, sottolineando che gli influencer non sono modelli positivi per i giovani. La madre di Maria Beatrice si affida alla fede e alla vicinanza spirituale per superare i momenti difficili.