La triste vicenda di Asunta Basterra: la giovane uccisa dai genitori adottivi

La triste vicenda di Asunta Basterra: la giovane uccisa dai genitori adottivi

La storia di Asunta Basterra resta tutt’oggi un mistero irrisolto e terribile che continua ad attirare l’interesse e il dibattito pubblico, nonostante siano passati anni dal suo tragico epilogo. La morte della dodicenne Asunta, avvenuta nei pressi della sua casa a Teo, in Spagna, proprio all’età di quasi tredici anni, ha scatenato indagini intricate e sospetti su entrambi i genitori adottivi, Rosario Porto e Alfonso Basterra. Nonostante la mancanza di prove concrete, i due furono condannati a 18 anni di prigione sulla base di numerosi indizi.

Ma chi era Asunta? Nata in Cina il 30 settembre 2000 con il nome Yong Fang, Asunta fu adottata da Porto e Basterra a soli nove mesi. La sua adozione rappresentò un evento importante per la Galizia, poiché fu la prima adozione internazionale nella regione. Fin da piccola, Asunta mostrò straordinarie capacità, partecipando attivamente a lezioni di pittura e piano, parlando tre lingue, amando il balletto, lo sport e ottenendo ottimi risultati a scuola.

La famiglia di Asunta sembrava essere quella perfetta: Rosario Porto proveniva da una famiglia ricca di Santiago e aveva intrapreso una brillante carriera nel campo del diritto internazionale dopo gli studi all’università locale. Alfonso Basterra, un giornalista economico di Bilbao, aveva avuto una carriera di successo nei media prima di dedicarsi totalmente all’educazione di Asunta. Tuttavia, il divorzio tra i due e le difficoltà che ne seguirono cambiarono radicalmente l’atmosfera familiare.

Dopo la separazione, Asunta iniziò a mostrare segni di malessere durante le sue lezioni di pianoforte, attribuiti alla somministrazione di una misteriosa polvere bianca da parte dei genitori. Inoltre, la giovane raccontò di essere stata aggredita da un uomo mascherato e vestito di nero, che cercò di soffocarla. Nonostante questo, nessuna denuncia fu presentata. Nove giorni prima del suo compleanno, Rosario denunciò la scomparsa di Asunta, ma il corpo della ragazza fu trovato il giorno successivo nei boschi vicino a casa.

Le indagini portarono all’arresto di entrambi i genitori, con prove che indicavano la loro colpevolezza. Sulle conversazioni registrate durante il periodo dell’arresto emergono frasi che sembrano accusatori: “Tu e i tuoi giochetti”, sussurrò Rosario al marito, seguita dalle sue parole: “Zitta, che come minimo ci stanno ascoltando”.

Nel corso delle indagini, furono trovati oltre 600.000 documenti cancellati sul computer del padre, insieme a materiale pornografico asiatico e foto intime di Asunta. La scena del crimine offriva indizi cruciali, tra cui la corda arancione e un panno con tracce del DNA della ragazza. L’autopsia rivelò che la morte di Asunta fu causata dall’asfissia, con tracce di Lorazepam, un tranquillante, nel suo sangue, acquistato più volte dal padre.

Secondo gli inquirenti, Asunta sarebbe stata stordita con una forte dose di Lorazepam e poi soffocata da Rosario. Le motivazioni dietro questo tragico evento sono molteplici: la presunta eredità dei genitori di Rosario destinata alla nipote, la percezione di Asunta come ostacolo a un matrimonio precedente felice e l’ipotesi di un crimine sessuale, suggerito dalle tracce di sperma trovate sulla camicetta della ragazza.

Nel 2015, Rosario Porto e Alfonso Basterra furono condannati a 18 anni di carcere per omicidio premeditato e concordato, anche se l’accusa aveva richiesto una pena maggiore. Rosario si è suicidata in carcere nel 2020 dopo vari tentativi, mentre la sua sepoltura avvenne in una tomba senza nome insieme alla figlia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *