Napoli: 5 arresti e sequestri per 3,5 mln legati alla Camorra e al riciclaggio

Napoli: 5 arresti e sequestri per 3,5 mln legati alla Camorra e al riciclaggio

La Guardia di Finanza di Napoli, insieme al Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata e alla Squadra Mobile della Questura di Napoli, ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica — Direzione Distrettuale Antimafia. Le misure riguardano cinque persone accusate di trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità agevolativa dell’organizzazione camorristica “clan Contini”. Tre dei cinque soggetti sono finiti in carcere, mentre gli altri due sono ai domiciliari.

Secondo quanto riferito dagli inquirenti, un’indagine è stata avviata per accertare l’intestazione fittizia di due società nel settore della ristorazione e della panificazione, finalizzata a agevolare le attività illecite del clan Contini e a sostenere i detenuti e le loro famiglie. Una di queste società, situata nel centro storico di Napoli, sarebbe stata acquistata con il supporto economico e la “protezione” di un membro importante del clan, il cui nucleo familiare continuava a beneficiare dei proventi anche dopo la sua detenzione per reati legati al traffico di droga.

Le indagini hanno anche portato alla luce che la società era di fatto gestita dal cognato del detenuto, anch’egli con un passato penale, che successivamente ha avviato una nuova attività nel settore della panificazione e della vendita di prodotti da forno, separandosi dalla joint venture criminale. Le indagini sono state supportate dalle testimonianze di collaboratori di giustizia, che hanno fornito informazioni cruciali per smascherare l’operato del clan Contini.

Inoltre, è stato scoperto che un’impresa individuale nel settore dei servizi turistici era intestata in modo fittizio e che il precedente titolare era stato costretto a cedere l’attività con minacce e intimidazioni. Sette immobili di pregio nel capoluogo partenopeo erano stati anch’essi oggetto di intestazione fittizia.

Gli indagati avrebbero reinvestito oltre 412 mila euro in contanti nelle società di ristorazione e panificazione e negli immobili, tramite reiterate operazioni sui conti societari e personali. Il profitto illecito è stato sequestrato, insieme alle quote delle società, all’impresa individuale e agli immobili oggetto di intestazione fittizia, per un valore totale superiore a 3,5 milioni di euro.

La Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito le misure cautelari personali in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata e la Squadra Mobile della Questura di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica — Direzione Distrettuale Antimafia. Le misure riguardano cinque persone accusate di trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità agevolativa dell’organizzazione camorristica “clan Contini”.ategoricalmente e nel rispetto della legge.

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