“3,3 milioni di donne in Italia escono dal lavoro dopo la maternità” – Rinaldi

“3,3 milioni di donne in Italia escono dal lavoro dopo la maternità” – Rinaldi

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Si è discusso stamane a Uno Mattina del divario salariale tra uomini e donne, con la presenza dell’economista Azzurra Rinaldi. Si è evidenziato come ancora persistano stereotipi legati alla maternità, penalizzando le donne quando diventano madri. La mancanza di strutture di supporto porta molte donne a ridurre le proprie ore di lavoro o addirittura a uscire completamente dal mercato del lavoro, con una su cinque che fa questa scelta. Questo porta a una minore fiducia nel mercato del lavoro femminile, un grave errore.

In particolare, si è sottolineato l’alto divario tra i salari delle donne e degli uomini nel settore privato, anche nelle professioni scientifiche come le materie STEM. Ad esempio, il reddito di un ingegnere uomo è quasi il doppio rispetto a quello di un’ingegnera.

È emerso che ben 3,3 milioni di donne in Italia non lavorano, un dato preoccupante. Secondo l’economista Azzurra Rinaldi, la differenza tra uomini e donne che non lavorano aumenta fino al 34% in presenza di un figlio sotto i 6 anni. Le donne devono imparare a chiedere aumenti e a parlare apertamente di denaro, utilizzando strumenti come dati e prove delle proprie capacità.

Si è poi affrontato il tema delle donne laureate e mamme che trovano lavoro più facilmente rispetto a chi non ha figli, ma l’Italia ha il tasso di occupazione femminile più basso d’Europa. Azzurra Rinaldi ha concluso il suo intervento mettendo in luce come molte donne vengano escluse dalla gestione economica familiare, limitandosi a gestire piccole spese quotidiane ma non partecipando alle decisioni economiche importanti. Questo porta al fatto che il 37% delle donne italiane non abbia un proprio conto corrente, influenzando le loro libertà di scelta e la possibilità di uscire da relazioni tossiche.

Questi temi sono di grande importanza e richiedono azioni concrete per ridurre il divario di genere e garantire alle donne maggiore autonomia economica e decisionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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