Le linee guida dei Vescovi di Sicilia su esorcismi e preghiere di guarigione

Le linee guida dei Vescovi di Sicilia su esorcismi e preghiere di guarigione

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La Conferenza Episcopale siciliana ha emesso un decreto riguardante gli esorcismi e le preghiere di guarigione e liberazione. I Vescovi sottolineano che, nonostante la pratica dell’esorcismo sia diminuita rispetto al passato grazie alla maggiore diagnostica psichica e psicologica, molti ricorrono ancora a questo esercizio. In molte diocesi siciliane, si svolgono riunioni periodiche durante le quali vengono recitate preghiere per ottenere la liberazione dagli influssi del Maligno, spesso associate a celebrazioni liturgiche impropriamente chiamate Messe di guarigione.

È essenziale che queste celebrazioni siano svolte seguendo una normativa ben definita e che chi le conduce sia un sostegno per le anime tormentate, evitando la concitazione di isterismo, teatralità o sensazionalismo. Il Codice di Diritto Canonico parla dell’esorcismo in relazione agli “ossessi”, casi di possessione diabolica in cui agisce un sacerdote esorcista. È possibile intervenire anche per coloro che sono “disturbati” attraverso preghiere di liberazione per chiedere l’intercessione divina.

La Congregazione per la Dottrina della Fede ha già emesso delle norme nel 2000 per evitare gli “esorcismi fai da te” e guidare chi svolge questo ministero. È fondamentale fare un discernimento tra reale disturbo e suggestione prima di rivolgersi a un esorcista. I vescovi siciliani hanno emanato un decreto per regolamentare queste pratiche, in risposta alla crescente richiesta di liberazione da presunte possessioni causate da malefici e fatture.

Nonostante la buona volontà, alcuni sacerdoti non seguono le linee guida stabilite. Il vescovo di Acireale e Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, monsignor Antonino Raspanti, sottolinea l’importanza della prassi religiosa per mantenere l’unità nella comunità ecclesiale. Monsignor Giuseppe La Placa, vescovo di Ragusa e delegato per la Pastorale Esorcistica, mette in evidenza l’attenzione e la cura verso coloro che sono posseduti o vessati dal demonio.

È necessario coltivare una vita spirituale intensa per rispondere a questa richiesta di liberazione. I vescovi di Sicilia avvertono del rischio di spettacolarizzare la preghiera di liberazione, sottolineando la necessità di evitare preghiere comunitarie in cui si verificano urla e bestemmie che possono turbare i fedeli. È importante regolare queste pratiche per il bene di tutti, evitando la curiosità morbosa e proteggendo i più fragili. Il direttore della Pastorale Esorcistica, Fra Benigno, sottolinea l’importanza di obbedire a queste indicazioni per il bene di tutti.

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