40 vittime a Rafah in un raid aereo israeliano

40 vittime a Rafah in un raid aereo israeliano

Fumate si levano in seguito al bombardamento israeliano a Rafah, nella parte meridionale della Striscia di Gaza, il 25 maggio 2024. La Protezione Civile nella Striscia di Gaza ha dichiarato che il numero dei morti nel bombardamento israeliano su Rafah è arrivato a 40, con decine di feriti. La Protezione Civile ha anche segnalato difficoltà nel raggiungere i feriti a causa degli attacchi diretti ai suoi equipaggi. I militari israeliani hanno affermato che il comandante del cosiddetto quartier generale di Hamas in Cisgiordania e un altro alto funzionario del gruppo terroristico sono stati uccisi nell’attacco aereo israeliano a Rafah.

Il quartier generale della Cisgiordania è un’unità di Hamas incaricata di condurre attacchi contro Israele dalla Cisgiordania. Yassin Rabia, capo del quartier generale della Cisgiordania, e Khaled Najjar, un altro membro anziano dell’unità, sono stati uccisi nell’attacco nella zona di Tel Sultan, nel nord-ovest di Rafah, secondo le dichiarazioni dell’esercito israeliano. Il raid ha causato la morte di circa 35 persone, stando alle informazioni fornite dai funzionari sanitari di Hamas.

L’IDF ha sostenuto che l’attacco è stato condotto sulla base di “precise informazioni di intelligence”. Rabia è stato descritto come responsabile di tutte le operazioni militari del quartier generale della Cisgiordania, coinvolto nel trasferimento di fondi per scopi terroristici e nell’organizzazione di attacchi da parte degli agenti di Hamas in Cisgiordania. Najjar, dall’altra parte, è stato coinvolto nella pianificazione di attentati e altre attività terroristiche in Cisgiordania, oltre a occuparsi della distribuzione di fondi agli agenti di Hamas. L’IDF ha affermato che Najjar ha partecipato a diversi attacchi tra il 2001 e il 2003, causando la morte di civili e il ferimento di soldati.

Le autorità militari israeliane hanno dichiarato di essere al corrente del fatto che l’attacco e l’incendio conseguente hanno provocato vittime civili, e che stanno continuando le indagini in merito. Questo triste episodio dimostra ancora una volta la violenza presente in quella regione, con impatti devastanti sulla popolazione civile. Sono momenti come questi che rivelano la necessità di trovare una soluzione pacifica e duratura al conflitto, per evitare ulteriori perdite di vite innocenti e garantire la sicurezza e la stabilità della regione nel lungo termine.

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