Caos M5S. Il disastro di Roma coinvolge tutto il Movimento
Il disastro nel quale sembra precipitata la giunta romana, dopo l’arresto del braccio destro della sindaca Raggi, Raffaele Marra, coinvolge tutto il Movimento 5 Stelle. Dopo una notte di discussioni e di tentativi di mediazione, alla sindaca di Roma è arrivata da parte del fondatore Beppe Grillo una richiesta ufficiale di cambio radicale di rotta. Una serie di condizioni che suonano più come un ultimatum, che le imporrebbe la rimozione del vicesindaco Daniele Frongia, considerato tra i principali responsabili della situazione, l’allontanamento del capo della segreteria Salvatore Romeo e di Renato Marra, fratello di Raffaele, promosso da poco al vertice della direzione Turismo.
E tra le proposte che il leader M5S sta considerando come soluzione del caos a Roma c’è anche l’autosospensione della sindaca di Roma Virginia Raggi, sul modello di quanto accaduto a Milano con il sindaco Giuseppe Sala, in attesa che si faccia luce sulle inchieste. Nel caso in cui la Raggi non accettasse questo robusto commissariamento di fatto, resterebbe al Movimento un’unica ipotesi: scaricarla definitivamente andando avanti anche senza il simbolo del M5S, prospettiva che è già circolata ieri e a cui la sindaca si sarebbe detta disponibile. Ma questa soluzione incontra una forte opposizione, anche perché a quel punto difficilmente i consiglieri comunali pentastellati accetterebbero di continuare l’avventura romana. Pare che nelle ultime ore la sindaca abbia mostrato la solita confusa serenità, dicendosi disposta a trattare: «Una soluzione si trova», ha fatto sapere ai suoi.
Nelle prossime ore saranno più chiari anche i nuovi assetti interni del Movimento. Sullo sfondo, la battaglia della leadership dei 5 Stelle in vista delle elezioni. A Luigi Di Maio si attribuiscono, in parte, le responsabilità per la cattiva gestione della situazione romana e una gestione troppo disinvolta del potere. Resta da definire il ruolo di Alessandro Di Battista (ieri completamente assente dalla scena) e quello del possibile sfidante, Roberto Fico.