Beatrice Luzzi intervista un gigolò per Le Iene: Massimo rivela “Non è solo sesso, sono anche un consulente”

Beatrice Luzzi intervista un gigolò per Le Iene: Massimo rivela “Non è solo sesso, sono anche un consulente”

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Beatrice Luzzi, una delle protagoniste indiscusse del Grande Fratello, è stata reclutata dalla trasmissione Le Iene per immergersi nel mondo segreto dei gigolò. Questa nuova esperienza rappresenta per lei una sfida interessante, diversa da quella vissuta davanti alle telecamere, sempre un po’ costruita. Dopo aver esplorato diversi siti e annunci, e dopo qualche tentativo infruttuoso e incontri con gigolò troppo esigenti, Beatrice è riuscita ad organizzare un appuntamento con ‘Massimo’. Quest’ultimo non ha limiti di tempo, ma chiede un compenso di 600 euro, considerando che lei è di Roma.

Massimo rimane immediatamente affascinato da Beatrice e, una volta seduti, racconta di essere diventato gigolò per caso, dopo aver lavorato come spogliarellista. La sua prima esperienza è stata con una donna che si era innamorata di lui e non aveva i soldi per pagarlo. Successivamente, è stato avviato al mestiere da una prostituta russa. Durante quegli anni, Massimo era dipendente dagli anabolizzanti e sentiva continuamente il bisogno di avere rapporti. Grazie alla sua ragazza, è riuscito a superare questa dipendenza.

Oltre alla sua attività di gigolò, Massimo ha anche lavorato come presentatore di spettacoli e sta preparando uno show di strada con un amico. Tra i racconti più interessanti sul suo lavoro, ricorda un cliente che voleva complici per umiliare il marito, una anziana signora molto esigente e una coppia di satanisti. Nonostante il mix di emozioni che gli provocano i suoi clienti, Massimo si considera anche un “consulente” per le donne che cercano qualcuno con cui confidarsi.

Il gigolò riflette sul cambiamento del mondo digitale, che ha reso più superficiale e meno personale il rapporto con i clienti. Tuttavia, ammette che il supporto degli amici è stato determinante per intraprendere questa professione e uscire dalla crisi economica attuale. Alla fine, il suo lavoro non si limita ai rapporti sessuali, ma implica anche un ascolto e un sostegno emotivo per le donne che si rivolgono a lui in cerca di conforto.

In conclusione, questa esperienza ha permesso a Beatrice Luzzi di scoprire il mondo dei gigolò da una prospettiva diversa, attraverso le storie e le emozioni raccontate da Massimo. Un mondo complesso e variegato, in cui i confini tra professione e relazione personale si sfumano, e in cui ogni cliente porta con sé una storia unica e autentica.

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