Incredibili scoperte dagli scavi di Ostia antica, riportano Sorpresa a Sangiuliano: “Un vero tesoro!”

Incredibili scoperte dagli scavi di Ostia antica, riportano Sorpresa a Sangiuliano: “Un vero tesoro!”

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Nell’Area Sacra del Parco archeologico di Ostia antica sono stati trovati nuovi frammenti archeologici di oggetti utilizzati nella vita imperiale e legati ai rituali del culto. Il Ministero della Cultura ha reso nota la scoperta, avvenuta durante un recente intervento finalizzato alla risistemazione generale dell’area per la sua prossima riapertura al pubblico. Questo intervento, attuato con fondi CIPE, ha portato alla luce una cospicua quantità di reperti datati principalmente tra il I e il II d.C.

Durante lo svuotamento di un pozzo profondo circa 3 metri, situato davanti alla scalinata del tempio di Ercole e ancora pieno d’acqua, sono emersi diversi reperti ben conservati grazie all’immersione in un fango povero d’ossigeno. Tra i reperti trovati vi sono ceramiche di varia tipologia, lucerne, frammenti di contenitori in vetro, lacerti di marmo, ossa animali combuste e noccioli di pesca. Questi oggetti erano sicuramente utilizzati in specifici rituali sacri all’interno dell’area archeologica.

Il ritrovamento di ossa combuste conferma lo svolgimento nel santuario di sacrifici animali, mentre le ceramiche comuni, recanti tracce di fuoco, indicano che la carne veniva cotta e consumata durante i banchetti in onore della divinità. I resti di pasti rituali furono gettati nel pozzo, probabilmente quando se ne era ormai dismessa la funzione.

Tra i reperti più significativi c’è un oggetto in legno lavorato a forma di imbuto o calice, la cui funzione è ancora da chiarire. Oltre al calice-imbuto, sono stati recuperati altri reperti dotati di modanature “a incastro” e costolature esterne, che fanno pensare a innesti reciproci. Questi reperti sono riferibili a un elemento cilindrico vagamente simile a un tubolo.

I nuovi reperti sono stati rinvenuti nell’Area Sacra, un importante santuario ostiense sorto a partire dal III secolo a.C. nei pressi della sorgente chiamata Aqua Salvia, lungo l’antico tracciato della cosiddetta Via della Foce. All’interno del complesso, dominato dal tempio di Ercole e occupato da due altri edifici di culto minori, i sacerdoti predicevano l’esito delle spedizioni militari ai generali in procinto di partire per le campagne militari.

Il responsabile scientifico dell’intervento è Dario Daffara, mentre l’esplorazione del pozzo e lo scavo dei sedimenti sono stati condotti dall’archeologo Davide I. Pellandra e da membri dell’Associazione A.S.S.O. Il ritrovamento di questi reperti è un’importante occasione di studio per approfondire la conoscenza sulle attività svolte nel santuario.

Il progetto di restauro dell’Area Sacra permetterà presto di riaprire al pubblico uno dei complessi più antichi e suggestivi di Ostia, consentendo ai visitatori di accedere alla cella del Tempio di Ercole, finora interdetta. Sono in corso studi sui legni recuperati, che contribuiranno a una migliore comprensione della suppellettile in uso nei santuari romani d’età imperiale.

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