Le nuove terapie mirate nel trattamento del tumore polmonare

Le nuove terapie mirate nel trattamento del tumore polmonare

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Lotta contro il tumore: le ultime novità dal congresso dell’ASCO

Il recente congresso dell’American Society Of Medical Oncology (ASCO), tenutosi a Chicago, ha posto l’accento sulla necessità di contrastare il tumore in tutti i modi possibili. Gli studi presentati durante l’edizione 2024 hanno evidenziato l’importanza di conoscere il cancro nei suoi dettagli più fini, quelli scritti nel DNA del tumore, al fine di individuare e agire sulle mutazioni che ne favoriscono lo sviluppo e la crescita.

In particolare, le mutazioni EGFR e ALK sono state individuate come bersagli molecolari chiave presenti in una piccola percentuale di pazienti affetti da tumore polmonare. Queste mutazioni rappresentano sia la causa della malattia che il suo punto debole, attaccabile oggi con terapie mirate. La ricerca di questi bersagli terapeutici nel tessuto tumorale già alla prima diagnosi è fondamentale, poiché i pazienti che presentano queste mutazioni hanno accesso a terapie selettive in grado di superare i meccanismi di resistenza del tumore.

Un significativo contributo in questo senso è stato fornito dallo studio LAURA, presentato durante la sessione plenaria dell’ASCO 2024 e pubblicato sul New England Journal of Medicine. Osimertinib, un inibitore di EGFR, somministrato dopo radio-chemioterapia nei pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC), ha dimostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza senza progressione di malattia. Questo risultato inedito apre nuove prospettive nella gestione dei pazienti con tumore in stadio 3, EGFR-mutato, non operabile, dopo radio-chemioterapia.

Parallelamente, lo studio ADRIATIC ha evidenziato l’efficacia dell’immunoterapico durvalumab nel microcitoma polmonare, una delle forme più aggressive della malattia. Somministrato subito dopo la radio-chemioterapia, durvalumab ha ridotto significativamente il rischio di morte e migliorato la sopravvivenza libera da progressione di malattia.

Il progresso della terapia mirata è stato ulteriormente evidenziato nello studio CROWN, che ha mostrato l’efficacia del farmaco di terza generazione lorlatinib nel trattamento del tumore polmonare non a piccole cellule ALK+. Inoltre, lo studio MARIPOSA ha dimostrato che l’utilizzo combinato di amivantamab e lazertinib ha portato a risultati molto interessanti nel trattamento degli adenocarcinomi del polmone EGFR-mutati.

L’importanza della profilazione molecolare dei tumori è stata sottolineata come un elemento cruciale per guidare i pazienti verso terapie personalizzate. Tuttavia, le attuali tecniche diagnostiche basate sulla biopsia tissutale presentano limiti legati alla soggettività e all’eterogeneità tumorale. La biopsia liquida si prospetta come una promettente alternativa, in grado di fornire una visione più completa dell’evoluzione del tumore.

In conclusione, il congresso dell’ASCO 2024 ha confermato l’importanza della profilazione molecolare dei tumori e sottolineato la necessità di formare anatomopatologi competenti e moderni, capaci di interpretare accuratamente i dati molecolari per garantire ai pazienti le terapie più efficaci.

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