Satnam Singh, il bracciante morto e abbandonato in strada con il braccio mutilato
Satnam Singh, il bracciante indiano di 31 anni, è morto a causa di un terribile incidente sul lavoro. Il triste episodio ha scosso l’opinione pubblica e ha sollevato molte polemiche riguardo alla sicurezza sul posto di lavoro. Singh aveva perso un braccio a seguito di un incidente mentre lavorava presso l’azienda agricola Lovato di via del Passo a Borgo Santa Maria, in provincia di Latina.
Secondo quanto riportato dalla stampa, il bracciante indiano avrebbe percebuto una paga di soli 4-5 euro all’ora per il suo duro lavoro. Era arrivato in Italia insieme alla moglie Alisha Singh, proveniente dall’India, tre anni fa.
Il tragico evento che ha portato alla morte di Satnam Singh è avvenuto lunedì 17 giugno, quando un macchinario avvolgiplastica ha accidentalmente tranciato il suo braccio. L’uomo è stato lasciato a terra per ben 90 minuti senza ricevere alcun tipo di soccorso, nonostante si trovasse a soli due passi dalla sua abitazione. È stata solo l’arrivo dell’elisoccorso a trasportarlo d’urgenza all’ospedale San Camillo di Roma, dove è stato prontamente ricoverato.
Purtroppo, i medici hanno dichiarato la “morte cerebrale” di Satnam Singh, gettando nella disperazione la sua famiglia e quanti hanno appreso la triste notizia. La questione è stata subito denunciata dal sindacato Flai Cgil, che ha chiesto giustizia per il lavoratore deceduto.
La Procura di Latina ha avviato un’indagine per omicidio colposo e omissione di soccorso, coinvolgendo anche il titolare dell’azienda, Antonello Lovato, tra gli indagati. È stata ordinata l’autopsia sul corpo di Singh, nella speranza di far luce su questa terribile vicenda e portare i responsabili davanti alla giustizia.
La moglie di Satnam Singh ha rilasciato una dichiarazione a Repubblica, rivelando di aver supplicato il datore di lavoro di portare subito in ospedale il marito gravemente ferito, ma di essere stata ignorata. Alisha Singh ha denunciato che il padrone dell’azienda avesse loro sottratto i telefoni per evitare di diffondere la notizia dell’incidente e di averli caricati su un furgone, impedendo loro di contattare i soccorsi.
La tragedia di Satnam Singh ha scosso profondamente l’opinione pubblica e le istituzioni. La Ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha commentato l’incidente definendolo un vero atto di barbarie, che richiede un’immediata azione investigativa e giudiziaria. La macchina avvolgiplastica coinvolta nell’incidente è stata posta sotto sequestro, nell’ambito delle indagini in corso per far luce su quanto accaduto.
La morte di Satnam Singh è un duro monito sulla necessità di garantire la sicurezza sul posto di lavoro e di proteggere i diritti dei lavoratori. La sua tragica fine non può e non deve essere dimenticata, ma deve essere un richiamo costante alla responsabilità delle aziende e delle istituzioni nel garantire un ambiente di lavoro sicuro e dignitoso per tutti.