Perché mi trovo in tre blacklist

Perché mi trovo in tre blacklist

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Giovanni Ciacci, famoso stylist delle star che negli ultimi 30 anni ha lavorato in diversi programmi televisivi, ha recentemente rotto il silenzio riguardo alle cosiddette “blacklist” presenti nel mondo della televisione. Dopo la sua partecipazione al Grande Fratello Vip 7, il 50enne non è più comparso in TV e ha rivelato di essere finito in almeno tre liste nere.

Ciacci ha svelato che le blacklist riguardano principalmente motivazioni legate alla politica, all’orientamento sessuale e all’antipatia personale. Secondo lui, queste liste esistono in tutte le reti televisive e possono colpire personaggi di ogni livello, dalla serie A alla serie C. Spesso, le persone vengono messe in queste liste senza motivo apparente, con conseguenze negative sulla loro carriera.

Il noto opinionista ha paragonato le blacklist televisive a forme di razzismo ante guerra, sottolineando che non solo personaggi famosi dei reality show ne sono vittime, ma anche artisti che hanno fatto la storia della TV italiana. Queste liste possono causare il licenziamento di persone talentuose solo perché non sono gradite ai potenti di turno.

Ciacci ha annunciato che presto svelerà i dettagli delle tre blacklist in cui è finito, evidenziando che la motivazione per la sua presenza in esse lo ha fatto sorridere. L’opinione dell’opinionista è chiara: le liste nere sono ingiuste e spaventose, e meritano di essere denunciate pubblicamente per ciò che sono.

Inoltre, la sua partecipazione al torneo “Domenica Alive” è stata annunciata sui social media, segnando il ritorno di Ciacci sul piccolo schermo nei panni della regina di Frozen. La notizia ha suscitato interesse e curiosità tra i fan, che attendono con trepidazione il suo ritorno in TV e la possibilità di sentirlo esprimere le sue opinioni senza censure.

In conclusione, Giovanni Ciacci ha sollevato una questione importante riguardo alle blacklist televisive, mettendo in luce il lato oscuro e ingiusto di questo mondo. La sua voce si è unita a quella di altri personaggi del mondo dello spettacolo che hanno denunciato queste pratiche discriminatorie, auspicando un cambiamento e maggiore trasparenza nel settore televisivo.

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