I Paesi dell’Unione Europea più distanti dagli obiettivi di emissione per il 2030: Italia, Germania, Francia.
Un articolo è stato pubblicato inizialmente in inglese riguardante la situazione preoccupante per Germania e Italia, che rischiano di dover sborsare miliardi di euro se non raggiungeranno gli obiettivi climatici entro il 2030. Solo sei dei 27 Stati membri dell’Unione Europea hanno presentato piani nazionali efficaci per affrontare la sfida del cambiamento climatico.
Secondo uno studio che analizza i piani climatici nazionali, 12 Paesi dell’UE potrebbero non raggiungere gli obiettivi necessari per rispettare il regolamento sulla condivisione degli sforzi (Esr). Altri sette rischiano di restare indietro rispetto agli obiettivi.
L’Esr impone agli Stati membri di ridurre collettivamente le emissioni del 40% entro il 2030 rispetto al 2005, con obiettivi specifici per settori chiave come trasporti, edifici, industria, rifiuti e agricoltura. Attualmente, i piani presentati indicano una diminuzione delle emissioni solo del 35,5%, 4,5 punti percentuali al di sotto dell’obiettivo prefissato.
Tra i Paesi con i risultati peggiori, la Germania e l’Italia si trovano in cima alla lista. Si prevede che la Germania non raggiungerà l’obiettivo del 10% e l’Italia del 7,7%. Anche la Francia, sebbene più vicina al raggiungimento del suo obiettivo, potrebbe avere difficoltà in caso di imprevisti.
Nel caso in cui i Paesi non raggiungano gli obiettivi, potrebbero dover pagare sanzioni finanziarie. C’è la possibilità di acquistare crediti di carbonio da altri Paesi, ma ciò comporterebbe costi considerevoli. Secondo le previsioni, la Spagna potrebbe accumulare crediti in eccesso e ricevere circa 10 miliardi di euro da Paesi non conformi.
La Germania, invece, potrebbe trovarsi a dover affrontare un conto di 16,2 miliardi di euro, mentre l’Italia potrebbe avere costi pari a 15,5 miliardi. Tuttavia, con così tanti Paesi in difficoltà, potrebbe verificarsi una carenza di crediti, facendo aumentare i prezzi e scatenando una “guerra di offerte” nel 2030.
Tuttavia, secondo il rapporto di Transport & Environment (T&E), c’è ancora tempo per correggere le politiche e raggiungere gli obiettivi del 2030. È necessario che i Paesi agiscano con urgenza per evitare sanzioni finanziarie onerose e contribuire a combattere il cambiamento climatico.