No alla droga e alla mafia: il Festino di Lorefice contro le pesti di Palermo
A Palermo si è celebrato il funerale di Vincenzo Agostino nella Cattedrale, con la presenza del vescovo Corrado Lorefice. L’occasione ha visto la partecipazione di numerosi cittadini e personalità istituzionali, che hanno reso omaggio al defunto con emozione e rispetto. L’evento ha rappresentato un momento di forte unione e solidarietà per la comunità palermitana, che ha voluto onorare la memoria di un uomo amato e stimato.
Il vescovo Lorefice ha colto l’occasione per rivolgersi alla città, esprimendo profonde preoccupazioni riguardo alla diffusione della droga, in particolare del crack, tra i giovani. Ha denunciato la presenza di un fenomeno allarmante, che sta minacciando il futuro delle nuove generazioni e mettendo a rischio la stabilità sociale ed economica della città. Lorefice ha lanciato un appello alla responsabilità collettiva, sottolineando la necessità di un impegno concreto da parte delle istituzioni e della società civile per contrastare questa piaga.
Il prelato ha evidenziato come la mafia stia tentando di rafforzare il proprio potere attraverso il traffico di stupefacenti, sfruttando la vulnerabilità dei giovani e alimentando la spirale di violenza e criminalità che affligge Palermo. Ha esortato la comunità a reagire con fermezza e a rifiutare qualsiasi forma di connivenza con le organizzazioni criminali, ribadendo la necessità di unire le forze per costruire un futuro più sicuro e prospero per tutti.
Lorefice ha richiamato alla memoria dei grandi eroi civili e religiosi che hanno sacrificato la propria vita per difendere i valori della giustizia e della legalità, incoraggiando i cittadini a seguire il loro esempio e a lottare per un cambiamento positivo nella società. Ha invitato le istituzioni politiche e amministrative a promuovere iniziative concrete per contrastare il problema delle dipendenze, chiedendo un’immediata azione legislativa per affrontare la questione con determinazione e tempestività.
Il vescovo ha concluso il suo intervento con una preghiera alla patrona della città, Santa Rosalia, affinché possa intercedere per Palermo e proteggere i suoi abitanti dalla minaccia della droga e della criminalità. Ha invocato la forza e la guida della santa, come simbolo di speranza e di redenzione per una comunità che lotta per superare le proprie difficoltà e riconquistare la propria dignità. La cerimonia si è conclusa con un momento di silenzio e di riflessione, durante il quale i presenti hanno potuto rendere omaggio alla memoria di Vincenzo Agostino e rinnovare il proprio impegno per un futuro migliore per la città di Palermo.