Le scuse di Laura Ewert per l’atroce strage di San Polo orchestrata dal nonno nazista
La giornalista Laura Ewert si è recata a San Polo, ad Arezzo, in Toscana, per chiedere perdono ai superstiti della strage di San Polo, ordinata nel 1944 da suo nonno, il colonnello Wolf Ewert. A San Polo, un piccolo paese toscano, si è verificato uno dei numerosi eccidi commessi dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, subito dopo Sant’Anna di Stazzema e prima di Monte Sole. La strage di San Polo, avvenuta il 14 luglio 1944, ha visto la morte di ben 65 persone, tra partigiani e civili, inclusi otto donne, otto anziani e un neonato. Questo efferato massacro fu ordinato da Wolf Ewert, allora 39enne e ufficiale della Wehrmacht.
Ottant’anni dopo quella terribile giornata, è sua nipote, Laura Ewert, a cercare la redenzione per le azioni del suo antenato. La giornalista, residente a Berlino, si è inginocchiata davanti al monumento eretto a San Polo in memoria delle vittime, il 14 luglio, in occasione dell’anniversario della strage. Laura Ewert, che ha recentemente partecipato a un convegno ad Civitella in Valdichiana, dove le atrocità naziste si sono ripetute, ha sottolineato l’importanza di testimoniare e ricordare affinché simili tragedie non si ripetano.
Laura Ewert è rimasta profondamente colpita dalla scoperta della storia di suo nonno e dal peso di quel terribile evento. Sentimenti di tristezza, dolore e vergogna l’hanno invasa, spingendola a voler condividere questa storia con il figlio, gli amici e i lettori del suo giornale. “Per me è il momento di ascoltare, di cercare nelle testimonianze e negli incontri una spiegazione su come tutto ciò potesse accadere”, ha dichiarato la giornalista.
Durante la sua visita a San Polo, Laura Ewert ha incontrato e abbracciato i discendenti dei sopravvissuti, cercando di comprendere il contesto storico e umano che ha portato a quella tragedia. Insieme a lei c’era Udo Gumpel, un altro giornalista che si occupa da anni di indagare sulle stragi nazifasciste in Italia. Tuttavia, nonostante le richieste di giustizia, tutti i processi contro gli ex militari tedeschi coinvolti nell’eccidio di San Polo si sono conclusi con archiviazioni e assoluzioni.
Laura Ewert ha voluto portare alla luce questa storia dolorosa per promuovere il dialogo e la comprensione tra i popoli, ricordando che, nonostante gli orrori del passato, esiste sempre la possibilità di imparare dai propri errori e di costruire un futuro migliore.