Sentenza del caso Martina Oppelli: Asl condannata a rivalutare le condizioni per la morte assistita

Sentenza del caso Martina Oppelli: Asl condannata a rivalutare le condizioni per la morte assistita

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Il Tribunale di Trieste ha ordinato all’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI) di rivalutare le condizioni di Martina Oppelli, affetta da sclerosi multipla secondaria progressiva da oltre 20 anni. Questa decisione è stata presa dopo che l’ASUGI aveva inizialmente negato il suo accesso alla morte assistita, poiché non soddisfaceva il requisito del trattamento di sostegno vitale.

Martina Oppelli, di 49 anni, ha iniziato a manifestare i primi sintomi della malattia alla fine degli anni ’90 e ha ricevuto la diagnosi nel 2002, all’età di ventotto anni. Attualmente, la sua condizione è descritta come una grave limitazione motoria a causa della sclerosi multipla, che la rende dipendente da terzi per svolgere qualsiasi attività a causa dei dolori e spasmi diffusi poco controllati dalla terapia.

Il 1° agosto 2023, Oppelli ha presentato una richiesta di valutazione delle sue condizioni per accedere alla morte assistita all’ASUGI, come previsto dalla sentenza 242/2019 emessa nel caso di Marco Cappato. Tuttavia, non ha ricevuto alcuna risposta dopo le visite della commissione medica disciplinare nell’ottobre 2023, e solo dopo ripetuti solleciti ha appreso che la sua richiesta è stata respinta per non soddisfare tutti i requisiti richiesti.

In particolare, l’ASUGI ha ritenuto che Oppelli non fosse tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale, nonostante la sua totale dipendenza dall’assistenza di terzi e l’uso di farmaci e dispositivi medici per la sua condizione. Per questo motivo, il 23 febbraio 2024, Oppelli ha presentato un ricorso d’urgenza al Tribunale di Trieste per una rivalutazione delle sue condizioni di salute.

Dopo la prima udienza il 23 maggio 2024, il Tribunale ha accolto il ricorso di Martina Oppelli il 16 luglio 2024, condannando l’ASUGI a rivalutare le sue condizioni per verificare se effettivamente si trovi in una situazione di dipendenza da trattamenti di sostegno vitale. In caso di mancata rivalutazione entro 30 giorni, l’ASUGI sarà tenuta a pagare una sanzione di 500 euro al giorno a martina Oppelli, oltre alle spese legali.

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