Noi siamo una forza potente, Patrioti non lo sono
Il 3 agosto 2023 si è tenuta a Roma una riunione della Segreteria di Forza Italia per discutere del prossimo Congresso del partito. Durante l’incontro era presente il Segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, il quale ha espresso la propria opinione riguardo alle critiche ricevute per aver votato Ursula von der Leyen insieme a Socialisti e Verdi. Tajani ha chiarito di non sentirsi “imbarazzato” per questo voto, poiché considera puerile associare il proprio peso politico a quello degli altri partiti che hanno sostenuto il candidato. Ha ribadito che von der Leyen era la candidata del Ppe, il partito centrale in Europa e di cui Forza Italia fa parte, sottolineando che il voto era stato fatto in base a una valutazione dei fatti e dell’influenza del partito nella governance dell’Unione Europea.
In un’intervista al Corriere della Sera, Tajani ha evidenziato che Forza Italia è un partito influente nella governance dell’UE, mentre i Patrioti sono considerati ininfluenti. Ha sottolineato che la presenza di due donne del Ppe ai vertici dell’Europa garantisce la stabilità delle istituzioni europee e che i primi sondaggi confermano la bontà della scelta fatta dal partito. Riguardo alla posizione di Giorgia Meloni, che non ha votato von der Leyen, Tajani ha sottolineato le differenze tra i Conservatori e le visioni dei vari partiti. Ha spiegato che Forza Italia ha ricevuto risposte convincenti alle proprie richieste e che il voto è stato basato su valutazioni concrete e programmi diversi.
Tajani ha anche escluso la possibilità di un futuro ingresso di Meloni nel Ppe, puntando sull’equilibrio e la stabilità dell’Europa garantiti dalla presenza di partiti di diverse fazioni politiche. Nonostante le divisioni sul voto, Tajani è convinto che l’Italia non verrà indebolita a livello internazionale, in quanto i ruoli e gli incarichi in Commissione dipendono dal peso politico ed economico del Paese. Confida quindi che l’Italia otterrà un commissario con un ruolo importante, come già accaduto durante la precedente gestione governativa.
Infine, Tajani ha evidenziato che le divergenze in Europa non comprometteranno la coesione della coalizione di governo in Italia, sottolineando che nonostante le differenze politiche, il programma comune e la lunga storia unitaria della coalizione sono alla base della stabilità del governo sin dal 1994. Tajani ha quindi concluso che il voto non influenzerà la tenuta del governo italiano, in quanto le diversità europee non comprometteranno l’unità e la solidità della coalizione nazionale.