Colui che recita il Salve Regina paga la multa o deve dire “Avvocato” invece di “Avvocata nostra”?

Colui che recita il Salve Regina paga la multa o deve dire “Avvocato” invece di “Avvocata nostra”?

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Una proposta di legge presentata dal senatore leghista Manfredi Potenti prevede una multa da mille a cinquemila euro per chi utilizzerà i femminili professionali come “avvocata”, “sindaca”, “prefetta”. La proposta mira a vietare l’uso del genere femminile nei titoli istituzionali, gradi militari, titoli professionali, onorificenze e incarichi identificati da atti con forza di legge.

Nonostante la proposta sia stata ritirata poco dopo essere stata presentata dal partito stesso, è importante analizzarla poiché il tema dei femminili professionali è ricorrente in politica. Si nota un errore linguistico nella proposta, in quanto i femminili non sono considerati neologismi ma seguono precise regole grammaticali della lingua italiana.

Il tentativo di preservare l’integrità della lingua italiana e di evitare l’impropria modifica dei titoli pubblici, come indicato nella proposta, sembra ignorare le regole grammaticali della formazione dei femminili. Inoltre, imporre il divieto di sperimentazione linguistica potrebbe ostacolare l’evoluzione naturale della lingua italiana, che è una lingua viva in costante cambiamento.

Un esempio emblematico dell’uso del femminile professionale è il Salve Regina, una preghiera mariana che utilizza il termine “avvocata nostra”. Questa dimostra che il femminile di avvocato non è un’invenzione moderna femminista ma un concetto presente fin dal Medioevo.

La proposta di legge potrebbe essere vista come un segno di scarsa conoscenza della lingua italiana, specialmente considerando che il Salve Regina, una delle preghiere fondamentali della Chiesa cattolica, utilizza il femminile professionale. La lingua italiana si evolve costantemente e imporre restrizioni potrebbe limitarne la naturale trasformazione nel tempo.

Infine, multare chi recita il Salve Regina o imporre il maschile professionale alla Vergine Maria potrebbe essere considerato intransigente e irrispettoso nei confronti di una tradizione secolare. La lingua italiana è ricca e si evolve, e cercare di limitarne la varietà potrebbe ostacolare la sua crescita e adattamento alle esigenze moderne.

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