Attentato di Berlino: taglia di 100mila euro sul tunisino ricercato
C’è un ricercato per la strage nel mercatino di Natale di Berlino. Si chiama Anis Amri ed è un tunisino 24enne, alto 178 e di corporatura media. Per ogni informazione che possa portare al suo arresto è stata messa una taglia di 100.000 euro per chiunque offra informazioni utili al suo arresto. La somma è stata indicata in un comunicato della Procura federale in cui il giovane viene definito come “violento e armato”.
Il tunisino sarebbe stato identificato a causa del permesso di soggiorno trovato nella cabina del camion utilizzato per la strage e ricercato dalle autorità tedesche inoltre risulta che sia stato 4 anni nel carcere Ucciardone a Palermo per un incendio in una scuola: lo ha raccontato il padre, intervistato dalla radio tunisina Mosaique FM. Stando alle informazioni finora diffuse, l’uomo sarebbe stato già stato in passato segnalato dalla polizia per presunti legami con il terrorismo.
La polizia tedesca avverte che il 24enne “potrebbe essere violento e armato”. Il suo portafogli e i documenti sono stati rinvenuti sul tir con cui lunedì sera si è scagliato sulla folla di un mercatino di Natale a Berlino, uccidendo 12 persone. Altre 24 persone sono ancora ricoverate in ospedale, 14 delle quali in gravi condizioni.
Amri aveva lasciato la Tunisia circa sette anni fa e come clandestino era entrato in Italia, nato il 22 dicembre 1992, da oltre un anno si era trasferito in Germania ed era rimasto in contatto con i suoi fratelli, ma non con il genitore. Secondo la Bild, la polizia di Berlino lo aveva messo sotto sorveglianza da marzo a settembre. “Quando ho visto la foto di mio fratello sui media, non ho creduto ai miei occhi. Sono sotto choc e non posso credere che sia stato lui a commettere un simile crimine”, ha detto Abdelkader Amri, fratello del ricercato. Ma “se fosse vero, merita la condanna. Noi respingiamo il terrorismo e i terroristi e non abbiamo nessuna relazione con i terroristi”.
Tra i feriti nell’attentato c’è anche un palermitano Giuseppe La Grassa, una profonda ferita suturata con 25 punti in testa, una frattura allo zigomo e il volto tumefatto. Sua moglie, per una manciata di secondi, non si è trovata nella traiettoria del tir che ha travolto la folla al mercato natalizio di Charlottesburg. “Siamo vivi per miracolo. Abbiamo sentito il rombo del motore – spiega la donna – e lo abbiamo visto avvicinarsi a gran velocità. Mio marito è stato colpito dalla parte posteriore del tir, mentre io mi trovavo ancora in una bancarella e stavo pagando due panini. Siamo contenti di essere qui e avere ancora la possibilità di raccontare l’accaduto”.