FRIGO TAX: sovrapprezzo nello scontrino per le bevande fredde scatena polemiche
Nell’estate romana, accanto agli scontrini folli nei bar, c’è ora la “frigo tax” nei supermercati. Un sovrapprezzo di circa 20 centesimi sulle bevande fredde conservate in frigo. La pratica, diffusa in varie città italiane, è stata denunciata dal Corriere della Sera. I gestori giustificano l’aumento dei costi energetici. Le bibite fredde sono sempre state più costose di quelle a temperatura ambiente, ma l’aggiunta separata sullo scontrino ha scatenato polemiche per la mancanza di trasparenza. Un fenomeno che riflette i crescenti costi e le difficoltà economiche del settore alimentare.
La polemica della “frigo tax” nei supermercati romani
Nell’estate caratterizzata dagli scontrini folli in bar e ristoranti, si è verificata un’anomalia all’interno dei supermercati della Capitale. In molti supermercati di Roma è comparsa una tassa particolare chiamata “frigo tax”, che ha suscitato discussioni tra i cittadini. Ma di cosa si tratta esattamente?
Si tratta di un sovrapprezzo applicato alle bevande conservate in frigo e vendute fredde ai clienti, con la specifica “aggiunta frigo” riportata sullo scontrino. L’aumento medio è di circa 20 centesimi rispetto al prezzo della stessa bibita non refrigerata.
Questa pratica ha destato l’attenzione del Corriere della Sera, che ha evidenziato come la frigo tax stia diventando sempre più diffusa in diverse catene di supermercati non solo a Roma, ma anche in altre città italiane.
I gestori dei supermercati giustificano questo sovrapprezzo attribuendolo all’aumento dei costi energetici, sottolineando che refrigerare le bibite comporta un costo aggiuntivo. Tuttavia, la novità consiste nell’inserimento di una voce separata sullo scontrino, senza fornire una tabella per quantificare il sovrapprezzo, suscitando così polemiche tra i consumatori.
La controversa “frigo tax” nei supermercati di Roma
Nell’estate degli scontrini folli in bar e ristoranti, ecco spuntare un’anomalia all’interno dei supermercati. In molti supermercati della Capitale, infatti spunta una tassa davvero particolare: la “frigo tax”, l’ultimo rincaro applicato al carrello della spesa che fa discutere i cittadini.
Si tratta di un sovrapprezzo che molti supermercati di Roma applicano alle bevande conservate in frigorifero e vendute fredde ai clienti con tanto di specifica sullo scontrino: “aggiunta frigo”. Un aumento medio che è attorno di 20 centesimi rispetto al prezzo per la stessa bibita, non fredda.
Un caso che è montato nelle ultime ore grazie alla segnalazione del Corriere della Sera che si è recato in diversi punti vendita della Capitale, di diverse catene di supermercati, notando come la frigo tax sia sempre più diffusa. I gestori puntano il dito contro i rincari delle bollette energetiche, anche se da tempo le bibite fresche in supermercati e ipermercati costano un po’ di più rispetto a quelle non conservate in celle frigorifere.
Occorre comunque specificare che da sempre le bibite acquistate da celle refrigerate costano di più di quelle posizionate sugli scaffali, proprio perché renderle fresche rappresenta un costo aggiuntivo per chi le vende. La novità, nei casi romani, è piuttosto rappresentata dall’aggiunta di una voce dedicata e separata sullo scontrino. Senza però, ovviamente, alcuna tabella di riferimento per quantificare e calcolare i sovrapprezzi. Da qui la polemica.
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