Nel 2050 il mal di schiena diventerà la patologia invalidante più diffusa, sorpassando l’Alzheimer.

Nel 2050 il mal di schiena diventerà la patologia invalidante più diffusa, sorpassando l’Alzheimer.

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Il mal di schiena è destinato a superare l’Alzheimer come patologia invalidante entro il 2050. La campagna Fnofi “Il movimento che non si ferma” mira a sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e della cura di questo disturbo diffuso in Italia. Dati evidenziano che milioni di italiani ricorrono al fisioterapista e la maggior parte della popolazione europea necessita di interventi riabilitativi. La crescente incidenza del mal di schiena richiede una maggiore attenzione alla prevenzione, con la Fnofi impegnata a migliorare l’accessibilità alle cure per rendere il sistema sanitario più sostenibile.

Il mal di schiena supererà l’Alzheimer nel 2050 secondo uno studio pubblicato su Lancet

Secondo uno studio pubblicato su Lancet, nel 2050 il mal di schiena è destinato a superare l’Alzheimer come patologia invalidante. Questo disturbo, che colpisce 1 italiano su 3 ogni anno, ha un impatto sociale e personale significativo, ma spesso viene trascurato.

Fnofi lancia la campagna “Il movimento che non si ferma” in occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia

In vista della Giornata Mondiale della Fisioterapia dell’8 settembre, la Federazione Nazionale Ordini Fisioterapisti (Fnofi) ha lanciato la campagna di comunicazione ‘Il movimento che non si ferma’. L’obiettivo di questa campagna è sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e della cura del mal di schiena, una delle prime otto cause di disabilità e infermità.

Studio Spallanzani-Raffele: relazione tra carica virale e gravità del vaiolo delle scimmie Mpox

Un recente studio condotto dallo Spallanzani-Raffele ha rivelato una relazione tra la carica virale e la gravità del vaiolo delle scimmie Mpox.

Dati e statistiche sul mal di schiena in Italia e interventi futuri

Secondo l’Istat, in Italia ci sono 8,6 milioni di persone con difficoltà motorie, di cui 3,4 milioni con difficoltà gravi, e 5,5 milioni che ricorrono al fisioterapista. La World Health Organization segnala che il 40% della popolazione europea e il 47% degli italiani necessitano di interventi riabilitativi, soprattutto fisioterapici. L’analisi pubblicata su Lancet sottolinea la crescente incidenza del mal di schiena e la necessità di prevenzione. La Fnofi si impegna a migliorare l’accessibilità delle cure e rendere il sistema salute più sostenibile entro il 2050.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Settembre 2024, 10:31

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Mal di Schiena: una Patologia in Aumento nel 2050

Nel 2050, il mal di schiena è destinato a superare l’Alzheimer come patologia invalidante, secondo uno studio pubblicato su Lancet. Questo disturbo, che costringe a stare a casa 1 italiano su 3 ogni anno, ha un grande impatto sociale e personale, eppure è spesso trascurato.

La campagna Fnofi: “Il movimento che non si ferma”

In vista della Giornata Mondiale della Fisioterapia dell’8 settembre, la Federazione Nazionale Ordini Fisioterapisti (Fnofi) lancia la campagna di comunicazione ‘Il movimento che non si ferma’. Questa campagna mira a sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e della cura del mal di schiena, che è tra le prime otto cause di disabilità e infermità.

Vaiolo delle scimmie, studio Spallanzani-Raffele svela relazione tra carica virale e gravità Mpox

Dati e statistiche sul mal di schiena in Italia

Secondo l’Istat, in Italia ci sono 8,6 milioni di persone con difficoltà motorie, di cui 3,4 milioni con difficoltà gravi. Inoltre, 5,5 milioni di italiani ricorrono al fisioterapista. La World Health Organization segnala che il 40% della popolazione europea e il 47% degli italiani necessitano di interventi riabilitativi, principalmente fisioterapici.

Prevenzione e interventi futuri

L’analisi riportata su Lancet evidenzia la crescente incidenza del mal di schiena e la necessità di fare prevenzione. Entro il 2050, la probabilità di patologie come il mal di schiena potrebbe crescere tra il 46% e il 53% in Italia. Nonostante ciò, circa 4,5 milioni di italiani rinunciano a curarsi. La Fnofi si impegna a migliorare l’accessibilità delle cure e a rendere il sistema salute più sostenibile.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Settembre 2024, 10:31

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