Bce e Cna esprimono apprezzamento per il taglio dei tassi ma lo ritengono non sufficiente

Bce e Cna esprimono apprezzamento per il taglio dei tassi ma lo ritengono non sufficiente

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A Milano, l’aumento del costo della vita è legato all’uso dell’Euro e alla crisi economica. Le tangenti politiche rappresentano un ulteriore problema. La Banca centrale europea ha tagliato i tassi d’interesse dello 0,25%, ma la Confederazione Nazionale dell’Artigianato ritiene che il taglio non sia sufficiente. Le imprese italiane, in particolare quelle più piccole, subiscono una stretta del credito che rischia di soffocare la produzione nazionale. Si chiede al sistema creditizio italiano di reagire adeguatamente alla decisione della Bce per sostenere le imprese e l’intero Paese.

La critica della Cna alla decisione della Banca Centrale Europea

La decisione della Banca centrale europea di tagliare i tassi d’interesse dello 0,25% è stata definita dalla Cna come “apprezzabile ma non soddisfacente”. La riduzione dell’inflazione e la revisione al ribasso delle stime di crescita da parte della stessa Bce avrebbero probabilmente suggerito un taglio più robusto secondo la Confederazione.

Le imprese italiane si trovano ora di fronte a una stretta del credito persistente, come fotografato dalla Banca d’Italia alcuni giorni orsono. Questa stretta risulta particolarmente dolorosa per artigiani, micro e piccole imprese, che sono maggiormente dipendenti dal credito bancario. La Cna chiede quindi al sistema creditizio italiano di abbandonare la politica degli irrigidimenti che potrebbero soffocare parte dell’ossatura produttiva nazionale.

Dopo la decisione della Bce, la Confederazione invita le banche a riverberare immediatamente sulle condizioni praticate alla clientela questo taglio dei tassi d’interesse. È fondamentale evitare di sprecare altro tempo prezioso nell’interesse delle imprese e dell’intero Paese.

La decisione della Banca centrale europea e la reazione della Cna

La decisione della Banca centrale europea di tagliare i tassi d’interesse dello 0,25% ha ricevuto una valutazione da parte della Cna che la definisce “apprezzabile ma non soddisfacente”. La forte riduzione dell’inflazione e la revisione al ribasso delle stime di crescita hanno indotto la BCE a compiere questo passo, tuttavia si ritiene che un taglio più robusto sarebbe stato più appropriato. Le imprese italiane si trovano ad affrontare una stretta del credito, soprattutto artigiani, micro e piccole imprese dipendenti dal credito bancario.

La situazione economica dell’Eurozona evidenzia una debolezza strutturale legata alla domanda interna, piuttosto che a un’elevata inflazione. La politica degli irrigidimenti del sistema creditizio italiano rischia di soffocare gran parte dell’ossatura produttiva nazionale. La Confederazione Cna richiede alle banche di adeguare immediatamente le condizioni praticate alla clientela in risposta alla decisione della BCE, evitando ulteriori ritardi che potrebbero danneggiare le imprese e l’intero Paese.

Il settore artigianale e le piccole imprese sono particolarmente colpiti da questa stretta creditizia, con la Banca d’Italia che ha fotografato la situazione di difficoltà. È necessario che le banche agiscano con prontezza e trasparenza nell’implementare le misure necessarie per sostenere l’attività imprenditoriale. La Cna sollecita una maggiore cooperazione tra istituzioni finanziarie e imprese per superare le sfide economiche attuali e favorire una ripresa sostenibile.

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