Contro le aggressioni in sanità, via libera dal Cdm al decreto

Contro le aggressioni in sanità, via libera dal Cdm al decreto

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge per contrastare la violenza contro i professionisti sanitari e danni ai beni destinati all’assistenza. Le modifiche al codice di procedura penale prevedono l’arresto obbligatorio in flagranza per atti di violenza e danneggiamento che compromettono il servizio pubblico. Si applica anche l’arresto in flagranza differita e si aumentano le pene per chi danneggia beni delle strutture sanitarie. Il Ministro della Salute sottolinea l’importanza di proteggere gli operatori sanitari e promuovere una cultura di rispetto. L’obiettivo è garantire un ambiente sicuro nelle strutture sanitarie e sensibilizzare i cittadini sull’importanza del rapporto medico-paziente.

Nuove misure per contrastare la violenza contro i professionisti sanitari

Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato un decreto legge volto a contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari durante l’esercizio delle loro funzioni e di danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria. Questo decreto prevede modifiche all’articolo 380 del codice di procedura penale che estendono l’arresto obbligatorio in flagranza anche per atti di violenza che causano lesioni personali ai professionisti sanitari o danni ai beni destinati all’assistenza sanitaria. Viene inoltre introdotto l’arresto in flagranza differita, ossia entro quarantotto ore dalla condotta delittuosa provata da prove videofotografiche.

Il decreto legge prevede anche una pena più severa, con reclusione da uno a cinque anni e multa fino a 10.000 euro, per chi danneggia beni mobili o immobili all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato l’importanza di proteggere i professionisti sanitari che quotidianamente si dedicano alla cura dei cittadini e non meritano di essere oggetto di violenza. Le nuove disposizioni si aggiungono ad altre misure preventive già adottate, come l’aumento delle pene per gli aggressori e il potenziamento dei presidi di polizia negli ospedali.

L’obiettivo è garantire un ambiente di lavoro sicuro per gli operatori sanitari e sociosanitari, prevenendo episodi di violenza e proteggendo le strutture sanitarie da danni. Il Ministro Schillaci ha sottolineato l’importanza di promuovere una cultura di rispetto all’interno delle strutture sanitarie e sociosanitarie, attraverso campagne di sensibilizzazione per rinsaldare il rapporto di fiducia tra paziente e medico.

In conclusione, le nuove misure introdotte mirano a tutelare la sicurezza e l’integrità dei professionisti sanitari, garantendo un ambiente di lavoro protetto e rispettoso. Sono passi concreti verso la prevenzione della violenza e il rafforzamento della collaborazione tra medici e pazienti.

Nuove misure per contrastare la violenza contro i professionisti sanitari

Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato un decreto legge che introduce misure urgenti per contrastare la violenza nei confronti dei professionisti sanitari e il danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria. Questo decreto modifica alcuni articoli del codice di procedura penale, estendendo l’arresto obbligatorio in flagranza anche agli atti di violenza che causano lesioni ai professionisti sanitari o danni alle strutture sanitarie, compromettendo così il servizio pubblico. Inoltre, si prevede l’applicazione dell’arresto in flagranza differita, entro 48 ore dalla condotta delittuosa, provata tramite prove videofotografiche.

La normativa introduce anche pene più severe per coloro che danneggiano beni all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie, sia pubbliche che private. Questo include una reclusione da uno a cinque anni e una multa fino a 10.000 euro, con un aumento della pena se il fatto è commesso da più persone riunite. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha commentato positivamente questa iniziativa, sottolineando l’impegno a proteggere gli operatori sanitari e a garantire un ambiente di lavoro sicuro.

Queste nuove misure si aggiungono alle già adottate l’anno precedente, con l’obiettivo di prevenire e scoraggiare gli atti di violenza. Ciò include un aumento delle pene per gli aggressori, la procedibilità d’ufficio e il potenziamento dei presidi di polizia negli ospedali. Tuttavia, il Ministro riconosce che, oltre agli interventi legislativi, è necessario un impegno culturale più ampio per sensibilizzare i cittadini e rafforzare il rapporto di fiducia tra paziente e operatore sanitario.

In conclusione, le nuove misure adottate rappresentano un passo importante nella protezione dei professionisti sanitari e nell’assicurare la sicurezza negli ambienti sanitari. La collaborazione tra le istituzioni, le categorie professionali e la sensibilizzazione della popolazione sono fondamentali per garantire un sistema sanitario rispettoso e sicuro per tutti.

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