Piano Cronicità, Salutequità: Garanzia di Fondi e Tempi Certi o Mero Progetto sulla Carta?

Piano Cronicità, Salutequità: Garanzia di Fondi e Tempi Certi o Mero Progetto sulla Carta?

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Il Piano Nazionale Cronicità necessita di miglioramenti per essere efficace per i 24 milioni di italiani con patologie croniche. Un aggiornamento è in corso, ma manca di una chiara temporalità e di risorse dedicate per l’implementazione. Il monitoraggio del Piano è debole e non include tutte le malattie croniche, mancando di trasparenza e pubblicazione dei risultati. È necessario integrare il Piano con gruppi di patologie specifiche e nuove cronicità. Il Presidente di Salutequità sottolinea che il Piano rischia di rimanere sulla carta senza un impegno concreto delle Regioni e del Ministero. È necessario un vero e efficace impegno per rendere il Piano efficace.

Aggiornamento del Piano Nazionale Cronicità: criticità e suggerimenti

Il Piano Nazionale Cronicità (PNC) richiede una serie di migliorie per essere veramente efficace nel supportare i 24 milioni di italiani con patologie croniche, che rappresentano l’80% della spesa sanitaria. La sua attuazione è fondamentale, considerando le proiezioni Istat che prevedono una spesa di 70,7 miliardi di euro entro il 2028 per la cura delle persone affette da cronicità. Semplificazione, temporizzazione chiara, monitoraggio robusto, finanziamenti e integrazione con altre patologie sono elementi cruciali da implementare nel documento, come sottolineato dall’Osservatorio di Salutequità.

Una delle principali criticità del PNC è la mancanza di un testo unificato sulla cronicità, in quanto la bozza inviata alle Regioni non è stata integrata con il Piano del 2016. Questa discrepanza rende necessaria la realizzazione di un testo integrato per garantire una visione chiara e completa. Altresì, è importante definire una temporalità per l’implementazione del Piano, al fine di permettere ai soggetti coinvolti di pianificare e attuare le azioni necessarie entro i tempi prestabiliti.

Un’altra area critica riguarda la mancanza di risorse dedicate all’implementazione del PNC, nonostante l’importanza sottolineata dal Ministro nel suo atto di indirizzo. Senza un adeguato supporto economico, il Piano rischia di restare sulla carta e di non produrre i risultati attesi. È fondamentale prevedere un sistema di monitoraggio rigoroso che dia conto dei progressi compiuti e che dialoghi con il sistema dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

Infine, è essenziale integrare il PNC con patologie croniche specifiche, come la psoriasi, e con le “nuove cronicità” come alcune neoplasie ematologiche. Queste patologie richiedono un’attenzione particolare e non possono essere più trascurate. L’obiettivo è trasformare il PNC in un piano veramente efficace, che fornisca risposte concrete alle esigenze dei cittadini affetti da patologie croniche.

Aggiornamento del Piano Nazionale Cronicità: la necessità di miglioramento

Il Piano Nazionale Cronicità (PNC) è attualmente al centro dell’attenzione, con il documento in fase di esame da parte delle Regioni per essere reso efficace per i milioni di italiani affetti da patologie croniche. Con l’aumento delle spese sanitarie destinate a curare queste persone, diventa cruciale semplificare il testo, garantire una chiara temporalità e implementare un sistema di monitoraggio stringente.

Un aspetto fondamentale da migliorare è la definizione di risorse specifiche per l’implementazione del piano. Senza un adeguato finanziamento, il rischio è che le buone intenzioni rimangano sulla carta. È essenziale prevedere anche un sistema di monitoraggio che dialoghi con quello degli adempimenti dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), garantendo trasparenza e pubblicazione delle relazioni sull’avanzamento dell’implementazione del PNC.

Inoltre, è importante integrare il PNC con gruppi di patologie croniche che richiedono una particolare attenzione, come ad esempio la psoriasi e le “nuove cronicità” legate a patologie come alcune neoplasie ematologiche. L’obiettivo è creare un documento efficace e finalmente concreto che possa essere di supporto per medici, professionisti e pazienti.

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