Thomas Vinterberg presidente della giuria al festival internazionale del cinema di Marrakech

Thomas Vinterberg presidente della giuria al festival internazionale del cinema di Marrakech

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Il regista danese Thomas Vinterberg presiederà la giuria del Festival Internazionale del Cinema di Marrakech. La sua giuria assegnerà la Stella d’Oro a uno dei 14 lungometraggi in concorso, dedicato alla scoperta di registi di tutto il mondo. Vinterberg è noto per la sua audace opera che mette in discussione i lati oscuri dell’essere umano. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui l’Oscar per il film “Drunk”. Il Festival di Marrakech offre un’importante finestra sulla diversità delle culture attraverso il cinema. Vinterberg è considerato uno dei cineasti europei più celebrati e ha continuato a sorprendere il pubblico con ogni suo film.

Thomas Vinterberg presiederà la giuria del Festival di Marrakech

Il regista danese Thomas Vinterberg, vincitore di un premio Oscar, sarà il presidente della giuria della 21esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Marrakech. L’evento si svolgerà dal 29 novembre al 7 dicembre 2024 e la sua giuria avrà il compito di assegnare la Stella d’Oro a uno dei 14 lungometraggi primi e secondi del concorso internazionale, che si dedica alla scoperta di registi provenienti da tutto il mondo.

Vinterberg ha dichiarato che presiedere la giuria del Festival di Marrakech è un grande privilegio e un onore. Afferma inoltre che in un mondo sempre più diviso, eventi culturali come questo offrono uno sguardo prezioso su una vasta gamma di culture. I film sono in grado di rappresentare realtà inspiegabili e farci comprendere situazioni altrimenti inaccettabili, offrendo spunti di riflessione fondamentali in un momento di grande incertezza.

Nato il 19 maggio 1969 a Copenhagen, in Danimarca, Thomas Vinterberg ha fatto il suo debutto internazionale con il film “Festen” nel 1998, che gli valse il premio della giuria al Festival di Cannes. Oggi è considerato uno dei registi europei di maggior successo e celebrato, noto per la sua capacità di mettere in discussione e mettere a nudo gli aspetti oscuri dell’essere umano. Il suo film “Drunk” del 2020 gli ha valso una nomination agli Oscar come miglior regista, e successivamente ha vinto numerosi premi, tra cui un Oscar, un BAFTA, un César e quattro European Film Awards. Un traguardo importante per un cineasta che continua a sorprendere e reinventarsi con ogni suo lavoro.

Thomas Vinterberg presiederà la giuria del Festival del Cinema di Marrakech

Il talentuoso regista danese e premio Oscar, Thomas Vinterberg, sarà il presidente della giuria della 21esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Marrakech. L’importante evento si svolgerà dal 29 novembre al 7 dicembre 2024 e vedrà la sua giuria assegnare la prestigiosa Stella d’Oro a uno dei 14 lungometraggi in concorso. Questa sezione del festival è dedicata alla scoperta di registi emergenti provenienti da tutto il mondo, offrendo loro la possibilità di mostrare il loro talento e la loro visione unica.

Thomas Vinterberg, con il suo straordinario debutto con il film Festen nel lontano 1998, ha conquistato il mondo cinematografico e ottenuto riconoscimenti prestigiosi come il premio della giuria al Festival di Cannes. Il regista danese si è distinto per la sua capacità di esplorare le profondità dell’animo umano, mettendo in discussione le convenzioni e rivelando lati oscuri con coraggio e sensibilità. Con Drunk (2020), Vinterberg è stato il primo regista danese ad essere nominato all’Oscar come miglior regista, confermando il suo status di figura di spicco nel panorama europeo.

In un messaggio ufficiale, Thomas Vinterberg ha dichiarato che presiedere la giuria del Festival del Cinema di Marrakech è un privilegio e un onore, sottolineando l’importanza di manifestazioni culturali che favoriscono lo scambio e la comprensione tra le diverse culture. Con la sua capacità di esplorare il mondo attraverso il cinema, Vinterberg si prepara ad offrire un contributo significativo all’edizione del 2024, con l’obiettivo di stimolare la riflessione sulle tante sfaccettature della condizione umana.

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