Israele, condannato soldato che uccise palestinese
E’ stato giudicato colpevole di omicidio colposo Elor Azaria, il soldato israeliano che, nel marzo 2016 a Hebron, aveva ucciso un palestinese, con un colpo alla testa mentre era a terra inerme, già ferito.
La giudice del Tribunale di Tel Aviv, colonnello Maya Heller, ha respinto la versione di Azaria secondo cui questi decise di sparare da vicino sul palestinese nel timore che nascondesse un ordigno sotto al giubbotto: “Il suo sparo fu ingiustificato, non si può usare questo tipo di forza, anche quando stiamo parlando della vita del nemico. Noi condanniamo unanimemente l’accusato per omicidio e per non aver seguito le regole di condotta”. La sentenza verrà depositata nei prossimi giorni, e potrebbe prevedere una pena di venti anni di carcere.
Una condanna arrivata mentre a Tel Aviv centinaia di manifestanti di destra sfogavano tutta la loro rabbia contro la sentenza.
Già poco dopo l’uccisione, un video che mostrava il soldato Azaria sparare alla testa del palestinese – mentre questi era disteso ferito sull’asfalto – era stato diffuso ai media da un’ong, suscitando clamore e critiche. “Merita di morire”, avrebbe detto Azaria ad un commilitone, secondo quanto dichiarato dal suo superiore. Inoltre, secondo la giudice Maya Heller, il giovane militare avrebbe sparato al palestinese, Abdel Fattah al-Sharif, perché quest’ultimo avrebbe pugnalato un compagno d’armi di Azaria, ferendolo.
Sulla vicenda si è espresso il premier Benjamin Netanyahu, il quale ha auspicato che venga concessa la grazia. “Questa è una giornata dura e dolorosa per tutti noi. prima di tutto per Elor e la sua famiglia, per i soldati, per molti cittadini, per i genitori dei nostri soldati, me compreso” ha scritto il primo ministro sulla sua pagina Facebook, aggiungendo di sostenere “la grazia per Elor Azaria”.