Aumento del debito pubblico a 3.000 miliardi di euro in agosto.

Aumento del debito pubblico a 3.000 miliardi di euro in agosto.

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Il debito delle Amministrazioni pubbliche italiane è aumentato di 11,9 miliardi di euro nel mese di agosto, raggiungendo i 2.962,5 miliardi. Questo incremento è principalmente dovuto all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro e ad altri fattori come scarti, premi all’emissione e variazioni dei tassi di cambio. Le entrate tributarie contabilizzate nello stesso mese sono state di 62,4 miliardi, in aumento del 13,4% rispetto all’anno precedente. Il debito detenuto dalla Banca d’Italia è leggermente diminuito, mentre quello detenuto da non residenti è leggermente aumentato. Questi dati sono stati rivisti al rialzo rispetto alle pubblicazioni precedenti, principalmente a causa di modifiche metodologiche concordate a livello europeo.

Il debito delle Amministrazioni pubbliche aumenta ad agosto

Nel corso del mese di agosto, il debito delle Amministrazioni pubbliche italiane è cresciuto di 11,9 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo il totale di 2.962,5 miliardi di euro. Questo incremento è stato determinato principalmente dall’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro, che sono salite a 65,2 miliardi. In aggiunta, vari fattori come gli scarti e i premi all’emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione dei tassi di cambio hanno contribuito alla crescita del debito, seppur in misura minore. Tuttavia, l’avanzo di cassa di 8,0 miliardi ha parzialmente compensato questo aumento.

Guardando alla ripartizione per sottosettori, si osserva che l’incremento del debito è principalmente attribuibile alle Amministrazioni centrali, il cui debito è aumentato di 12,1 miliardi. Al contrario, il debito delle Amministrazioni locali e degli Enti di previdenza è rimasto pressoché stabile. Questi dati emergono dalla pubblicazione statistica di Banca d’Italia “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”.

La vita media residua del debito pubblico è rimasta stabile a 7,8 anni, mentre la quota detenuta dalla Banca d’Italia è leggermente diminuita al 22,7%. Allo stesso tempo, la quota detenuta dai non residenti è leggermente aumentata al 29,4%, mentre quella in capo agli altri residenti è rimasta stabile al 14,4%.

Infine, riguardo alle entrate tributarie, nel mese di agosto sono state registrate entrate pari a 62,4 miliardi di euro, con un aumento del 13,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nei primi otto mesi dell’anno, le entrate tributarie sono state di 371,7 miliardi, in crescita del 5,5% rispetto all’anno precedente.

Il debito pubblico italiano aumenta a agosto

Il debito delle Amministrazioni pubbliche italiane è aumentato di 11,9 miliardi nel mese di agosto, raggiungendo la cifra di 2.962,5 miliardi. Questo aumento è principalmente dovuto all’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro e agli effetti vari legati all’emissione e al rimborso dei titoli. Tuttavia, l’avanzo di cassa è riuscito a compensare solo parzialmente questa crescita.

Analizzando la ripartizione per sottosettori, si nota che il debito maggiore è a carico delle Amministrazioni centrali, con un incremento di 12,1 miliardi. Invece, il debito delle Amministrazioni locali e degli Enti di previdenza è rimasto stabile. La vita media residua del debito è rimasta costante a 7,8 anni.

La Banca d’Italia detiene una percentuale inferiore del debito (22,7%), mentre i non residenti ne hanno aumentato la quota (29,4%). Le entrate tributarie nel bilancio dello Stato sono state di 62,4 miliardi ad agosto, con un incremento del 13,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Nel complesso, il debito pubblico italiano ha subito delle revisioni al rialzo per gli anni passati. Questo è dovuto a modifiche metodologiche concordate a livello europeo, in particolare per quanto riguarda la contabilizzazione degli interessi differiti sui prestiti del European Financial Stability Facility (EFSF) alla Grecia.

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