Le startup italiane più innovative debuttano a New York su invito di Atlas
New York: il sogno degli imprenditori italiani di portare i loro prodotti sul mercato americano. Grazie ad Atlas, l’Associazione Transatlantica per l’Internazionalizzazione delle Start Up, diverse aziende stanno riuscendo a realizzare questo obiettivo. “Atlas Next” è un evento mirato a educare le startup italiane per entrare con successo nel mercato USA. Durante l’evento, rappresentanti di istituzioni commerciali italiane hanno condiviso preziosi consigli con i partecipanti. Le startup italiane affrontano sfide burocratiche e culturali nell’espansione all’estero, ma possono contare sull’assistenza di enti come ITA e Confindustria. L’opportunità di crescita e di successo all’estero per le startup italiane è concreta e supportata da varie associazioni e uffici specializzati.
Startup Italiane a New York: l’opportunità di entrare nel mercato americano
New York è da sempre il sogno di molti imprenditori italiani desiderosi di conquistare il mercato più grande al mondo, quello statunitense. Grazie all’Associazione Transatlantica per l’Internazionalizzazione delle Start Up, Atlas, in partnership con Confindustria, sempre più piccole aziende italiane stanno vedendo il loro sogno trasformarsi in realtà.
“Atlas Next” è un evento di tre giorni mirato a educare i leader delle startup italiane più innovative a entrare nel mercato USA con successo, superando gli ostacoli regolamentari e culturali. Recentemente, le aziende sono state accolte all’Istituto di Cultura Italiano a Park Avenue per uno degli eventi centrali dell’iniziativa, ricco di consigli preziosi da rappresentanti delle istituzioni commerciali italiane.
Durante l’evento, diversi relatori hanno condiviso la propria esperienza e conoscenza del mercato statunitense. Da Tommaso D’Onofrio, Presidente di Atlas, che ha sottolineato l’importanza di vedere gli Stati Uniti come un luogo di opportunità per le startup italiane, a Riccardo Forlenza, Global Managing Director dei Servizi Finanziari di IBM, che ha consigliato agli imprenditori di concentrarsi sulla propria azienda e evitare una scarsa differenziazione del prodotto.
Infine, Mascia Ferrari, professoressa di finanza alla NYU, ha evidenziato l’importanza di adattare i bilanci alle norme statunitensi per attrarre investitori locali. Questo evento ha dimostrato che le opportunità per le startup italiane interessate a espandersi negli Stati Uniti sono concrete e supportate da istituzioni come Confindustria e ITA.
Atlas Next: il supporto per le startup italiane che puntano al mercato USA
Il sogno di molte startup italiane di espandersi nel mercato americano si sta avverando grazie all’Associazione Transatlantica per l’Internazionalizzazione delle Start Up, Atlas. In collaborazione con Confindustria, questa iniziativa offre supporto alle piccole aziende per entrare con successo nel mercato USA, superando le sfide regolamentari e culturali.
Durante l’evento “Atlas Next” a New York, diverse startup hanno ricevuto preziosi consigli da rappresentanti delle istituzioni commerciali italiane. Tommaso D’Onofrio, Presidente di Atlas, ha sottolineato l’importanza degli Stati Uniti come luogo fondamentale per la crescita delle startup italiane e ha incoraggiato i partecipanti a perseguire i propri progetti con determinazione.
Vittoria Carli, Vice Presidente di Confindustria, ha enfatizzato l’importanza dell’innovazione e ha sottolineato la necessità di semplificare i processi burocratici per supportare al meglio le startup nel loro percorso verso l’estero. Erica Di Giovancarlo, Commissaria per il Commercio presso ITA, ha consigliato alle imprese di contattare sempre le istituzioni quando si espandono in nuovi mercati per evitare ostacoli e garantire una transizione senza intoppi.
Riccardo Forlenza, Global Managing Director dei Servizi Finanziari di IBM, ha condiviso la sua esperienza e ha consigliato alle startup di mantenere la concentrazione sull’idea imprenditoriale e di differenziare il proprio prodotto per avere successo nel mercato statunitense. Mascia Ferrari, professoressa di finanza alla NYU, ha evidenziato l’importanza di adattare i bilanci alle esigenze degli investitori locali per attrarre finanziamenti.
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