Il Volo dice no a Trump: “Non cantiamo per chi è xenofobo”
Sta facendo discutere la decisione de Il Volo di non prendere parte alla cerimonia di insediamento del tycoon alla Casa Bianca.
Quando qualche settimana fa la proposta di Donald Trump è arrivata al trio composto da Ignazio Boschetto, Piero Barone e Gianluca Ginoble dopo la sorpresa iniziale, si sono confrontati, ci hanno riflettuto e alla fine sono arrivati alla conclusione di rifiutare l’invito del Presidente Usa: “Abbiamo rifiutato il suo invito perché non siamo mai stati d’accordo con le sue idee: non possiamo appoggiare un uomo che ha basato la sua ascesa politica sul populismo oltre che su atteggiamenti xenofobi e razzisti”.
“La musica non c’entra con la politica, proseguono, come artisti abbiamo una grande eco. Non potevamo cantare per una persona con cui non condividiamo quasi niente”. Il riferimento è alle dichiarazioni di Trump in merito alla decisione di chiudere le porte degli Stati Uniti agli stranieri, rispedendo a casa, da qui ai prossimi mesi, ben 2 milioni di migranti.
Intervistati da Il Corriere della Sera, i tre ragazzi prodigio affermano di non sapere ancora se seguire o meno la cerimonia di insediamento, il 20 gennaio: “Se gioca Roma-Inter guarderò la partita”, commenta Gianluca, ma, facendosi di nuovo seri, sono certi che se anche la guarderanno, non avranno “nessun rammarico. Non diremo: cosa ci siamo persi, perché la nostra è stata una decisione presa con calma. E perché tutti e tre viviamo senza rimpianti. Davanti a noi poi abbiamo un tour bellissimo, gireremo l’Italia, canteremo in posti fantastici…”.
Tuttavia, i tenori del Il Volo non sono stati gli unici artisti a rifiutare la proposta di Trump. Già, nelle scorse settimane si vociferava che Andrea Bocelli avesse declinato l’invito di The Donad: “Non siamo stati i soli a dirgli no, sappiamo anche che il nostro amico Andrea Bocelli ha rifiutato…Con lui non ne abbiamo parlato perché quando ci vediamo preferiamo discutere di altro, tipo di musica”.
Sul caso si è espresso Vittorio Sgarbi, che con un video postato sulla sua pagina Facebook, ha criticato(per usare un termine generoso) la scelta dei tre tenorini.