23 indagati a Varese per truffa allo Stato mediante percezioni di denaro
La Polizia di Stato di Varese ha concluso un’indagine patrimoniale che ha portato al sequestro di beni e compendi immobiliari di un imprenditore edile di Saronno coinvolto in una truffa al bonus facciata. La Corte di Cassazione ha confermato il provvedimento di confisca e la vicenda è definitivamente chiusa. L’imprenditore, gravato da varie condanne passate in giudicato, aveva creato un’identità fittizia e sottratto ingenti guadagni illeciti. Il sequestro ha interessato numerosi beni di lusso e società, dimostrando un tenore di vita elevatissimo nonostante dichiarazioni fiscali mendaci. L’intero patrimonio verrà acquisito dall’erario per sanare il debito di circa 17 milioni di euro.
Indagine contro l’imprenditore edile di Saronno
La Polizia di Stato di Varese ha condotto un’indagine patrimoniale che ha portato all’esecuzione di un provvedimento di sequestro propedeutico alla confisca di importanti beni immobiliari e mobili a carico di un imprenditore edile di Saronno.
L’imprenditore, insieme ad altri 22 soggetti, è stato coinvolto in un’indagine penale per aver truffato lo Stato tramite un indebito accesso al bonus facciata, ottenendo ingenti guadagni. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dall’imprenditore, confermando la confisca emessa dal Tribunale di Milano.
Le indagini hanno evidenziato che le opere di restauro della facciata esterna degli edifici non venivano eseguite, nonostante fosse attestata la chiusura dei lavori. Gli importi richiesti per i lavori superavano spesso il valore dell’immobile, mentre il credito dei bonus edilizi del 2021 è stato accertato ammontare a circa 7 milioni di euro.
Il sequestro ha interessato 72 fabbricati, 22 terreni, 3 autovetture di alta gamma, 4 autocarri, 20 orologi di pregio, numerosi gioielli, rapporti bancari/finanziari e società aziendali. L’intero patrimonio verrà acquisito dall’erario e l’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati si occuperà della liquidazione dei beni.
Indagine patrimoniale a Varese
La Polizia di Stato di Varese ha condotto un’indagine patrimoniale che ha portato all’esecuzione di un provvedimento di sequestro propedeutico alla confisca di importanti beni mobili e immobili di un imprenditore edile di Saronno. Questo imprenditore è stato accusato insieme ad altri 22 soggetti di truffare lo Stato attraverso un accesso indebito al bonus facciata. La Corte di Cassazione ha confermato il provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Milano, rendendolo definitivo.
La frode riguardava la cessione del credito dei bonus edilizi, con un ammontare di circa 7 milioni di euro solo nel 2021. Le indagini hanno rilevato che le opere di restauro della facciata esterna degli edifici non venivano effettivamente eseguite, nonostante i pagamenti richiesti fossero gonfiati e sproporzionati rispetto al valore reale dell’immobile.
L’imprenditore, già condannato per reati finanziari, aveva cercato di sottrarre il suo patrimonio alle azioni legali intestando beni ad altre persone. L’attività investigativa ha rivelato come egli mantenisse un tenore di vita elevato, pur dichiarando redditi minimi per evitare le imposte.
Il sequestro preventivo ha coinvolto numerosi beni, tra cui fabbricati, terreni, autovetture di lusso, orologi e gioielli di alto pregio, rapporti bancari e finanziari, oltre a società e complessi aziendali. La vicenda ha evidenziato le pratiche illecite di questo imprenditore, che ha danneggiato l’economia locale e la concorrenza.
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