Dal Parlamento all’eccessivo spazio della Consulta: una riflessione fontana
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, esprime la sua soddisfazione per la decisione della Consulta riguardo alla riforma Calderoli. Pur riconoscendo alcune correzioni da apportare, vede la sentenza come una vittoria per la legge. Sottolinea la necessità di continuare con la richiesta di cessione delle competenze allo Stato e si dice pronto a affrontare eventuali ostacoli futuri, come un possibile referendum sull’autonomia. Fontana ribadisce il sostegno del centrodestra alla riforma e minimizza le tensioni tra alleati, mettendo in luce la compatibilità tra le riforme proposte dalla Lega e da Fratelli d’Italia.
Le dichiarazioni di Attilio Fontana sulla sentenza della Consulta
Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, ha dichiarato di aspettare con interesse le motivazioni della decisione dei giudici costituzionali riguardo alla sentenza sulla riforma Calderoli. In attesa di ciò, ha sottolineato l’impegno della regione nella richiesta al governo di cedere competenze per materie che potrebbero essere trasferite alle regioni senza la necessità di fissare preventivamente i Livelli Essenziali di Prestazione, spaziando dalla protezione civile al commercio estero.
Fontana ha evidenziato che nonostante alcuni aspetti da correggere individuati dalla Corte, la legge è stata riconosciuta come costituzionale, rappresentando quindi una vittoria. Tuttavia, ha sottolineato che sarà necessario affrontare ulteriori passaggi che ritarderanno l’attuazione della riforma, ma nel complesso si tratta comunque di un successo.
Il presidente lombardo ha espresso perplessità rispetto alla decisione della Consulta riguardo alla possibilità del Parlamento di emendare l’accordo tra Stato e Regioni. Ritiene che tale accordo sia un patto tra due parti e non debba essere modificato da un terzo soggetto. Inoltre, Fontana ha evidenziato che l’unica cosa che potrebbe dividere il Paese è il possibile referendum sull’autonomia, sottolineando la volontà popolare espressa dai cittadini veneti e lombardi.
Infine, Fontana ha ribadito che il centrodestra è unito nel sostegno alla riforma e ha respinto l’interpretazione malevola riguardo a uno scambio tra autonomia e premierato, sottolineando l’importanza di entrambe le riforme per il Paese.
Reazioni del presidente della Regione Lombardia alla sentenza della Consulta
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha dichiarato in un’intervista a la Repubblica di aspettare con interesse le motivazioni della decisione dei giudici costituzionali. Allo stesso tempo, ha confermato la determinazione della Regione Lombardia nella richiesta di cessione delle competenze per diverse materie, inclusa la protezione civile e il commercio estero, che potrebbero passare in capo alle regioni senza la necessità di fissare preventivamente i Livelli Essenziali di Prestazione.
Fontana ha espressamente commentato la sentenza della Corte costituzionale riguardo alla riforma Calderoli, sottolineando che sebbene la legge sia stata riconosciuta costituzionale, vi sono alcuni aspetti da correggere. In particolare, ha evidenziato che la fissazione dei Livelli Essenziali di Prestazione dovrebbe essere prerogativa delle Camere e non del governo, accogliendo comunque le possibili aggiunte che il Parlamento potrebbe apportare.
Il Governatore ha manifestato perplessità riguardo alla possibilità del Parlamento di emendare l’accordo tra lo Stato e le Regioni, sottolineando che tale accordo è una questione tra due parti e non dovrebbe essere soggetto a modifiche da parte di terzi. Fontana ha anche espresso fiducia nella volontà popolare espressa tramite referendum per l’approvazione di una legge sull’autonomia, sottolineando la necessità di spiegare le differenze tra coloro che sostengono le riforme e chi le ostacola.
Infine, Fontana ha ribadito la solidità del centrodestra e respinto l’idea di uno scambio tra l’autonomia richiesta dalla Lega e il premierato rivendicato da Fratelli d’Italia. Ha enfatizzato il supporto esplicito degli alleati alla riforma e la percezione comune nel centrodestra che la sentenza della Consulta rappresenti una vittoria complessiva.
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