Attività di mototerapia come supporto integrativo per le professioni sanitarie a Milano

Attività di mototerapia come supporto integrativo per le professioni sanitarie a Milano

Il Senato ha approvato la proposta di riconoscimento della mototerapia come terapia complementare ideata da Vanni Oddera, campione di motocross. La pratica coinvolge i pazienti in attività ludiche con moto elettriche per alleviare le difficoltà legate all’ospedalizzazione. Il Ministro della Disabilità, Locatelli, sottolinea l’importanza di una cura umanizzata e dignitosa. Tuttavia, l’Ordine TSRM e PSTRP di Milano solleva dubbi sull’efficacia scientifica della mototerapia e di altre attività ludiche come terapie complementari. Le Professioni Sanitarie richiedono un approccio basato sull’evidenza scientifica per garantire un trattamento efficace. È fondamentale valorizzare le risorse umane presenti nel Servizio Sanitario Nazionale per proteggere i soggetti fragili e le loro famiglie.

Controversia sull’approvazione della mototerapia come terapia complementare

Il Senato ha recentemente approvato la proposta di riconoscimento della mototerapia come terapia complementare, ideata da Vanni Oddera. Questa pratica coinvolge i pazienti in attività ludiche con l’uso di moto elettriche, mirando ad alleviare le difficoltà legate all’ospedalizzazione per bambini e altre categorie fragili. Il Ministro della Disabilità, Alessandra Locatelli, sostiene che questa terapia possa garantire una dimensione umanizzata e dignitosa della cura, rispettando l’unicità della persona e il suo diritto alla felicità, anche in contesti ospedalieri.

Tuttavia, l’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione si è espresso in maniera critica verso la mototerapia. Secondo il Presidente dell’Ordine, Diego Catania, questa pratica non ha solidi fondamenti scientifici che ne comprovino l’efficacia, come evidenziato dalla Senatrice Elena Cattaneo. Le terapie complementari legate ad attività ludiche devono essere affiancate alle cure ufficiali, ma non devono essere confuse con percorsi terapeutici e riabilitativi riconosciuti da linee guida e documenti di indirizzo.

Le Professioni Sanitarie coinvolte, come i Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva e i Logopedisti, operano a supporto di individui fragili sotto vari aspetti, garantendo il pieno rispetto della loro dignità e unicità. È importante seguire l’iter della medicina basata sull’evidenza per garantire l’efficacia degli interventi e coinvolgere tutti i Professionisti della cura. Inoltre, è essenziale dare più riconoscimento e margine d’intervento alle risorse umane già presenti nel Servizio Sanitario Nazionale, per mettere i Professionisti nelle condizioni di attuare le terapie scientificamente provate in modo più efficace, a tutela dei soggetti fragili e delle loro famiglie.

Controversia sulla mototerapia come terapia complementare

Il Senato ha recentemente approvato la proposta di riconoscere la mototerapia come terapia complementare, ideata da Vanni Oddera, campione di motocross. Il Ministro della Disabilità Alessandra Locatelli ha sottolineato l’importanza di garantire un approccio umanizzato alla cura, consentendo ai pazienti di essere felici anche in contesti ospedalieri. Tuttavia, l’Ordine dei Tecnici Sanitari di Milano esprime preoccupazione riguardo alla mancanza di basi scientifiche che dimostrino l’efficacia della mototerapia, paragonandola ad altre attività ludiche come la musicoterapia, l’arteterapia e la clownterapia.

Secondo il Presidente dell’Ordine, Diego Catania, queste attività possono affiancare le cure ufficiali ma non devono sostituirle, per evitare di creare false aspettative tra i pazienti e le loro famiglie. Le professioni sanitarie, come i Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva e i Logopedisti, operano per sostenere individui vulnerabili su diversi fronti, come l’età, la disabilità fisica o psichica e la ridotta autonomia. Pertanto, è essenziale seguire l’iter della medicina basata sull’evidenza e coinvolgere tutti i professionisti della cura.

Le Commissioni d’Albo delle Professioni Sanitarie sottolineano il rischio che proposte terapeutiche non validate possano essere approvate dal Parlamento, evidenziando la necessità di seguire i protocolli scientifici per garantire l’efficacia degli interventi. Il Presidente Catania ribadisce l’importanza di riconoscere e valorizzare le risorse umane presenti nel Servizio Sanitario Nazionale, affinché i professionisti possano garantire terapie scientificamente provate a tutela dei pazienti fragili e delle loro famiglie.

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