Salini e Webuild ampliano la presenza internazionale con la metro di Riad, i ricavi raggiungono i 11 miliardi

Salini e Webuild ampliano la presenza internazionale con la metro di Riad, i ricavi raggiungono i 11 miliardi

L’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, parla dell’importante presenza dell’azienda in Arabia Saudita, dove ha progetti per oltre 30 miliardi di euro. Nel 2024, l’azienda ha raggiunto obiettivi record e ha assunto 3mila persone in Italia. Salini sottolinea la necessità di guardarsi dall’ulteriore suddivisione del mercato delle costruzioni e ribatte sul tema della concorrenza. Riguardo alle opere del Pnrr, Salini si mostra ottimista sulla possibilità di completarle entro il termine del 2026, nonostante alcune difficoltà burocratiche. Il settore estero rimane fondamentale per l’azienda, che dimostra di essere in grado di gestire progetti complessi in più paesi contemporaneamente.

Il successo di Webuild in Arabia Saudita e nel mondo

Unioncamere ha organizzato un convegno a Roma per discutere dell’impatto sociale, economico e ambientale del ponte sullo Stretto. In questa sede, Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, ha evidenziato il cambiamento profondo che sta avvenendo in Arabia Saudita. Grazie alla leadership del Re Salman bin Abdulaziz Al Saud e del principe Bin Salman, il Paese sta vedendo una nuova classe dirigente formata nelle migliori scuole del mondo. Webuild ha un’ampia presenza in Arabia Saudita dal 1966, con una pipeline di progetti del valore di oltre 30 miliardi di euro.

Il gruppo italiano, in particolare, sta portando avanti importanti progetti, come la costruzione della metropolitana di Riad. La linea Orange, lunga 42 chilometri e con 22 stazioni, includerà la Downtown Station vicino al palazzo del Governatore di Riad. Inoltre, Webuild è coinvolto nella costruzione di dighe per raccogliere acqua dissalata e nell’alta velocità “Connector” nella futuristica città di Neom.

Il 2024 si è rivelato un anno di successo per Webuild, con ricavi superiori agli 11 miliardi di euro nei primi nove mesi e una crescita annua del 20%. La maggior parte degli ordini acquisiti proviene dall’estero, dimostrando la forza del settore al di fuori dell’Italia. Inoltre, l’azienda ha assunto 3.000 persone in Italia, di cui mille formate nelle scuole finanziate da Webuild.

In Italia, l’amministratore delegato Pizzarotti ha sottolineato la necessità di creare un secondo campione nazionale nel settore delle costruzioni. Salini, tuttavia, mette in guardia sul rischio di frammentare il mercato con piccoli attori, mentre all’estero operano grandi aziende. Concludendo, Salini esprime fiducia riguardo alle opere del Pnrr e sottolinea l’importanza di affrontare sfide nel rispetto dei tempi e delle regole, guardando sempre agli obiettivi futuri senza perdere di vista la qualità e l’efficienza.

Webuild: il successo in Arabia Saudita e le sfide del settore delle costruzioni in Italia

Nel panorama delle costruzioni internazionali, l’Arabia Saudita si presenta come un mercato di grande interesse per Webuild. L’amministratore delegato, Pietro Salini, sottolinea come il Paese stia vivendo un profondo cambiamento, grazie agli sforzi del Re King Salman bin Abdulaziz Al Saud e del principe e primo ministro Bin Salman. Webuild è presente in Arabia Saudita dal 1966 e ha progetti per oltre 30 miliardi di euro, con lavori acquisiti del valore di 7 miliardi. La recente inaugurazione della metropolitana di Riad è una testimonianza della presenza e dell’impegno del gruppo italiano in loco.

Il 2024 si è rivelato un anno di grande successo per Webuild, con un incremento significativo dei ricavi e la realizzazione di progetti prestigiosi in tutto il mondo. Il settore delle costruzioni in Italia, tuttavia, si trova di fronte alla sfida di creare un secondo campione nazionale, come sostiene Pizzarotti. Salini mette in discussione l’idea di mantenere due campioni nazionali in un mercato in contrazione, sottolineando l’importanza di confrontarsi con concorrenti internazionali di grande portata.

Le sfide del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) richiedono un’attenzione particolare per garantire una realizzazione efficiente e tempestiva dei progetti. Salini si mostra fiducioso nel raggiungimento degli obiettivi, ma sottolinea la necessità di adattare le regole alle esigenze della situazione, evitando rigidità che potrebbero compromettere il successo delle iniziative. Il termine del 2026, fissato per il completamento delle opere, è visto come una scadenza importante ma non insormontabile per l’azienda.

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