Il simbolo del Movimento 5 Stelle è del movimento, non di Conte né di Grillo

Il simbolo del Movimento 5 Stelle è del movimento, non di Conte né di Grillo

Nella recente assemblea costituente del Movimento 5 Stelle a Roma, Giuseppe Conte ha sottolineato l’anomalia del rivotare, ma ha anche evidenziato una clausola nel vecchio statuto che permette al garante, Beppe Grillo, di richiamare il simbolo del movimento. Secondo Conte, il simbolo non appartiene né a Grillo né a lui, ma è stato registrato da Di Maio a nome del movimento prima del suo arrivo. Questa situazione solleva dubbi su chi abbia il diritto di utilizzare il simbolo del M5S. La foto utilizzata è di Stefano Carofei, Agenzia Fotogramma.

Conte: clausola statutaria consente a Grillo di revocare il simbolo del M5S

Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha partecipato a una nuova assemblea costituente in cui si è discusso del tema del rivotamento e della revoca del simbolo. Secondo Conte, la clausola presente nel vecchio statuto che consente al garante – in questo caso Beppe Grillo – di revocare il simbolo è stata richiamata proprio da Grillo. Nonostante ciò, Conte ha sottolineato che il simbolo non è di Grillo né di lui stesso, in quanto è stato registrato da Di Maio a nome del movimento prima dell’arrivo di Conte. Pertanto, Conte ha enfatizzato che il simbolo è di pertinenza del movimento e può essere utilizzato secondo le regole consolidate per i partiti politici.

In un’intervista a “Mattino Cinque news” su Canale 5, Conte ha ribadito il suo punto di vista sulla questione, sottolineando che il rivotamento è un’eccezione dovuta alla clausola presente nello statuto del movimento. Ha chiarito che, nonostante la possibilità che Grillo possa revocare il simbolo, questo non gli appartiene né a lui né a Grillo, ma al movimento nel suo insieme. L’ex premier ha evidenziato che, poiché il simbolo è stato registrato prima del suo ingresso nel movimento, la sua proprietà è del tutto legata al partito politico e non a singoli individui.

La situazione attorno alla revoca del simbolo del M5S sembra essere una questione intricata, che richiede una valutazione attenta delle normative interne del movimento e delle dinamiche politiche in gioco. Conte ha evidenziato l’importanza di rispettare le regole consolidate per i partiti politici e di agire nel rispetto della democrazia interna al Movimento 5 Stelle.

Assemblea costituente del Movimento 5 Stelle con Giuseppe Conte

ROMA – Si è tenuta di recente un’assemblea costituente del Movimento 5 Stelle, con la presenza del leader Giuseppe Conte. Durante l’incontro, è emersa la questione del rivotare, definito come un’eccezione al normale procedimento decisionale. In particolare, Conte ha sottolineato che esiste una clausola nel vecchio statuto del Movimento che permette al garante – in questo caso Beppe Grillo – di richiamare un privilegio in merito al simbolo del partito. Questa situazione ha suscitato diverse opinioni all’interno del Movimento stesso.

La questione principale sollevata durante l’assemblea riguarda la proprietà del simbolo del Movimento 5 Stelle. Mentre Grillo ha sottolineato di poter portare via il simbolo, Conte ha chiarito che il simbolo è stato registrato da Luigi Di Maio a nome del Movimento prima dell’arrivo di Conte. Questo ha portato a una discussione sulla validità dell’utilizzo del simbolo da parte dei partiti politici e su chi ne sia effettivamente il legittimo proprietario – se Grillo, il Movimento o Conte.

Inoltre, è emersa la questione della gestione del simbolo e del movimento stesso, con diverse interpretazioni sul suo utilizzo consolidato. Si è delineata una situazione complessa, che potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro del Movimento 5 Stelle e sulle dinamiche interne della formazione politica. Resta da vedere quale sarà l’esito di questa discussione e quali saranno le decisioni prese in merito alla proprietà e all’utilizzo del simbolo del Movimento.

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